domenica 15 aprile 2018

Lazio quale governo?


Lazio quale governo?
ecco Nicola Zingaretti, neo-governatore laziale del Pd, che disegnava la geometria alternativa a quella visibile dopo il voto nazionale. “Modello Lazio”, si era detto: cioè un Pd vincitore e non vinto che, pur senza maggioranza, andava a cercare il dialogo con i Cinque stelle e gli alleati nel campo della sinistra-sinistra già amica in campagna elettorale, e cioè presso Leu, creatura anch’essa ammaccata dal voto. 
E i Cinque stelle che, sul piano nazionale, con Luigi Di Maio, dovevano acconciarsi a guardare a destra, nel Lazio potevano restare sulla linea che pareva la via prescelta la notte del 5 marzo, poi resa impervia dal niet renziano: cercare una sponda nel Pd “derenzizzato”. Le difficoltà, per Zingaretti, nel frattempo uscito allo scoperto con la candidatura alle future primarie del Pd, al grido di “il modello è l’Ulivo”, sembravano legate alle possibili mosse degli avversari di centrodestra, molto divisi ma anche determinati a sfruttare la situazione di non-maggioranza zingarettiana. L’intoppo, come nell’evocato “modello Ulivo” che Zingaretti ha come faro nella battaglia interna al Pd, nasceva dalla costola sinistra: “Il patto è sciolto, via dalla giunta”, dicevano i Liberi e Uguali. Motivo scatenante: il dissenso interno a Leu sul nome del possibile assessore al Lavoro, e il non intervento di Zingaretti. Fallita al momento la mediazione di Pier Luigi Bersani, l’appoggio esterno restava comunque assicurato dai buoni rapporti Zingaretti-Daniele Ognibene, consigliere regionale mdp (molto rumore per nulla?). Intanto il governatore dava il via alle consultazioni regionali (prima in lista: Roberta Lombardi).Ilfoglio.it

La bufala
Ci si meraviglia se i potenti litigano, prima si ammazzavano per potere comandare ora discutono e si insolentiscono per le poltrone.
E’ tutto normale!

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