giovedì 11 gennaio 2018

Programma elettorale debito pubblico spending rew

linkiesta.it
Bisogna davvero alzare i toni dei discorsi politici interni; a noi tocca ammettere la grave responsabilità di un debito enorme, così grande da essere la maggior minaccia alla sopravvivenza della Ue. Non basta dire che che noi una buona riforma delle pensioni l'abbiamo già fatta, a differenza di tanti, Germania inclusa; tanto più se un'elezione imminente può già minacciare il pilastro portante della riforma Fornero. Inutile è anche rilevare che il totale dei nostri debiti (pubblici e privati) è inferiore a quello di altri Paesi (350% del Pil contro il 400% della Francia, con tutto il suo ratingtripla A), o che la nostra ricchezza finanziaria sfiora i 4000 miliardi di Euro (la cifra però include le partecipazioni in imprese, quotate e no).
Tale ricchezza è in verità un ostacolo alle ipotesi di condivisione dei debiti, giacché essa segnala la nostra autonoma capacità di abbatterli; è poi facile arguire che essa è, in parte non p.iccola, sottratta al fisco, in quanto contropartita contabile, e causa, di maggior debito pubblico.

La bufala
oramai sono sempre meno quelli che in campagna elettorale parlano di abbattere il debito pubblico o invitano a completare la spending rew

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