Di Pietro Candidato del suo partito
Di Pietro ha spiegato che deve ancora decidere definitivamente, ma che nel
caso si candiderebbe con il Partito Democratico o con Liberi e Uguali, oppure
vorrebbe presentarsi come candidato di entrambi i partiti, nonostante siano
avversari: «Me l’hanno chiesto tutti, di candidarmi».
Di Pietro ha lasciato l’IdV nel 2014: nello stesso anno il partito aveva
preso lo 0,65 per cento alle elezioni europee, mentre alle politiche del 2013
il partito era nella coalizione Rivoluzione Civile, rimasta fuori dal
Parlamento per aver ottenuto soltanto il 2,2 per cento dei voti.
Nell’intervista con Rizzo, Di Pietro ha anche parlato della sua esperienza
politica, dicendo che l’IdV è stato «apripista del Movimento 5 Stelle», e che
«lo sbaglio più grosso l’ho fatto nella costruzione della classe dirigente del
partito», riferendosi alle candidature di parlamentari controversi come Sergio
De Gregorio, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi.il post.it
LA bufala
Ma una lista per esprimere un candidato non deve
superare il 3%?
Evidentemente la lista non funziona per fare eleggere i suoi candidati; ma se il leader viene collocato in un seggio sicuro nell'uninominale o nel proporzionale allora
sì che il collegio è assicurato.
Quindi tutti i candidati della lista destinata a non prendere il 3% sono tutti
senza speranza?
Ma allora a che si candidano a fare?
Nessun commento:
Posta un commento