lunedì 4 dicembre 2017

Roberto Rossi. Banca Etruria. Boschi

Roberto Rossi
Il procuratore di Arezzo Roberto Rossi rischia di finire nuovamente di fronte al Csm. Accusato di aver mentito di fronte alla commissione parlamentare riguardo allo stato delle inchieste che conduce su Banca Etruria. Durante la sua audizione di giovedì — quando gli è stato chiesto di parlare della posizione di Pierluigi Boschi, padre del sottosegretario Maria Elena — ha infatti omesso di rivelare che il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati per falso in prospetto e che su questo le verifiche sono tuttora in corso. Rossi avrebbe potuto appellarsi al segreto istruttorio, ma ha invece deciso di svelare lo stato delle sue indagini. Si è dilungato proprio sugli elementi a carico di Boschi spiegando che gli accertamenti avevano escluso una sua responsabilità per la bancarotta e ha espresso critiche all’operato di Bankitalia.
Dichiarazioni che hanno provocato una serie di bordate dei parlamentari del Pd proprio contro Palazzo Koch, mentre Matteo Renzi annunciava querele del sottosegretario Maria Elena Boschi.
I commissari hanno ulteriormente insistito per sapere a che punto fossero gli altri filoni ma a quel punto Rossi ha preferito tacere. Soprattutto ha omesso di rivelare che quello per la bancarotta non è l’unico filone che coinvolge Pier Luigi Boschi.
Durante l’audizione Rossi ha parlato genericamente di verifiche in corso su Consob e Bankitalia, omettendo peraltro di spiegare che la competenza in questo caso è dei magistrati romani.
Nulla ha invece detto sul coinvolgimento di Boschi e degli altri amministratori e manager, alimentando così la convinzione dei politici che le indagini fossero terminate.
Il senatore di Idea Andrea Augello, che nei giorni scorsi aveva già evidenziato «lacune nell’audizione di giovedì», ora va all’attacco: «Ho già inoltrato al presidente Pier Ferdinando Casini — sottolinea — una richiesta formale per verificare l’esistenza di un filone di indagine sulla denuncia della Consob riguardo alle falsificazioni dell’ultimo prospetto per l’emissione di obbligazioni subordinate di Banca Etruria. Se sarà confermato proporrò di trasmettere l’audizione del dottor Rossi al Csm affinché ne sanzioni il comportamento reticente e omissivo davanti al Parlamento italiano».
A questo punto resta solo una domanda: il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi ha il dovere oppure no di astenersi dalle inchieste su Banca Etruria? Su questo ci si concentra dopo il baillamme scoppiato con la scoperta che Rossi è anche consulente di Palazzo Chigi. Incarico in scadenza tra pochi giorni al Dipartimento affari giuridici, che però è passato del tutto inosservato anche quando, proprio al Dagl che è il cuore pulsante del governo, si lavorava al decreto Salva-Banche. Ora che il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è uscita indenne dalla mozione di sfiducia personale proprio per il caso della banca di cui è stato vicepresidente suo padre Pierluigi, restano gli interrogativilegati all’attività del procuratore di Arezzo finito nel vortice delle polemiche.


Nessun commento:

Posta un commento