lunedì 4 dicembre 2017

BLocco di opere pubbliche ritenute necessarie dai Grillini

Nove miliardi di euro di sprechi di denaro pubblico. Per evitarli, il MoVimento 5 Stelle punta a bloccare tredici cantieri delle grandi opere avviate dai precedenti governi e proseguite da quello attualmente in carica. A rivelare i piani dei grillini ì Michele Dell'Orco, capogruppo M5S in Commissione trasporti alla Camera. In caso di vittoria alle prossime elezioni politiche, l'intenzione è quella di fermare il completamento di opere come il Mose di Venezia, il Ponte sullo Stretto e la Tav Torino-Lione. La prima domanda che sorge rispetto a questo piano di "smontaggio" e ritirata dai grandi cantieri è: quanto bisognerà pagare di penale? Stando ai calcoli dei grillini, la ritirata conviene alle casse pubbliche. 
Secondo Dell'Orco, in caso di blocco dei cantieri delle grandi opere pubbliche, lo Stato dovrebbe pagare penali per circa un miliardo di euro a fronte di una spesa complessiva di 10. Tradotto, significherebbe 9 miliardi di euro di risparmio. Ma al netto dello scenario complessivo, se si va nel dettaglio per ogni cantiere aperto bisogn fare calcoli precisi.
Se i grillini andassero al governo, la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare l'Italia alla Francia sarebbe immediatamente chiusa. Il cantiere oggetto delle maggiori controversie negli ultimi anni, con tanto di occupazione delle popolazioni attraverso i cui territori passano i binari e conseguenti cariche della polizia, verrebbe bloccato. Dell'Orco non ha dubbi: "Anche il governo francese ha espresso dubbi sulla sua utilità, noi bloccheremo i lavori". Stesso destino è quello che riguarderebbe il Ponte sullo Stretto di Messina. Ma il Mose, il Modulo Sperimentale Elettromeccanico per la gestione del livello delle acque nella laguna di Venezia? Fra ritardi e polemiche è quasi completo. Sentito dal quotidiano La Stampa, Dell'Orco ha risposto: "Sarà necessario fare una valutazione seria, la nostra opinione è che non serva".Nella lista di cantieri delle grandi opere pubbliche che i grillini al governo cestinerebbero immediatamente sono compresi anche le due pedemontane lombarda e veneta, l'autostrada Orte-Civitavecchia, la strada che passa per Campogalliano e Sassuolo. E le linee ferroviarie ad alta velocità che collegano Trieste e Milano passando per Verona e Venezia, e Milano con Venezia attraverso il valico dei Giovi. Nel cestino della spazzatura anche la tangenziale di Lucca e il porto fuori costa di Venezia. 
Con questi spettacolari "no" i grillini contano di recuperare denari pubblici preziosi. Per farne che?  Secondo il deputato del M5S, un miliardi andrebbe destinato alla manutenzione delle strade esistenti, 500 milioni a migliorare il trasporto pubblico locale,
incentivi per nuove immatricolazione di mezzi elettrici e piste ciclabili. 
incentivi al trasporto di merci su rotaia
un centro studi per valutare la sostenibilità e l'impatto ambientale delle nuove opere. 
Sarà poi un'apposita commissione parlamentare a chiedere conto delle responsabilità di chi ha aperto i grandi cantieri che hanno danneggiato l'ambiente. 

Tiscali.net 30 novembre 2017

LA bufala
effettivamente sarebbe interessante verificare a che servono queste opere e quali sono gli studi che ne sostengono la utilità anche economica.

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