martedì 12 dicembre 2017

Api avvelenamento da pesticidi e azione di diversi patogeni


Api
avvelenamento da pesticidi e azione di diversi patogeni

Le api recano importanti benefici e servizi ecologici per la società. Con l’impollinazione le api svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento ed al mantenimento della biodiversità. Una diminuzione delle api può quindi rappresentare una importante minaccia per gli ecosistemi naturali in cui esse vivono. L’agricoltura, d’altro canto, ha un enorme interesse a mantenere le api quali efficaci agenti impollinatori. La Food and Agriculture Organization - FAO ha informato la comunità internazionale dell’allarmante riduzione a livello mondiale di insetti impollinatori, tra cui Apis mellifera, le api da miele.  Circa l’84% delle specie di piante e l’80% della produzione alimentare in Europa dipendono in larga misura dall’impollinazione ad opera delle api ed altri insetti pronubi. Pertanto, il valore economico del servizio di impollinazione offerto dalle api risulta fino a dieci volte maggiore rispetto al valore del miele prodotto (Aizen et al., 2009; FAO, 2014). Nel corso degli ultimi anni in Italia si sono registrate perdite di api tra cento e mille volte maggiori di quanto osservato normalmente (EFSA, 2008). La moria delle api costituisce un problema sempre più grave in molte regioni italiane, a causa di una combinazione di fattori,  tra i quali la maggiore vulnerabilità nei confronti di patogeni (protozoi, virus, batteri e funghi) e parassiti (quali Varroa destructor, Aethinia tumida, Vespa vetulina e altri artropodi, incluse altre specie alloctone), i cambiamenti climatici e la variazione della destinazione d’uso dei terreni in periodi di penuria di fonti alimentari e di aree di bottinamento per le api. Infine, una progressiva diminuzione delle piante mellifere e l’uso massiccio di prodotti fitosanitari e di tecniche agricole poco sostenibili rappresentano ulteriori fattori responsabili della scomparsa delle api.
I prodotti apistici (in particolare il polline) e le api stesse ci consentono di avere indicazioni sullo stato ambientale e sulla contaminazione chimica presente. In alcuni casi, accurate analisi di laboratorio hanno consentito di rinvenire sulle api e sul polline le sostanze attive presenti in alcuni prodotti fitosanitari utilizzati nelle aree su cui le stesse effettuano i voli e bottinano.
L’ISPRA partecipa attivamente a progetti di ricerca con l’obiettivo di stabilire quali sono i fattori che determinano la mortalità delle colonie di api, anche a seguito delle diverse pratiche fitoiatriche implementate nelle aree naturali e a vocazione agricola.
Il progetto BeeNet2, promosso e finanziato dal MiPAAF e realizzato con la collaborazione del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria - CREA, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali - IIZZSS, varie Università ed Enti di ricerca, ha consentito di attivare una rete di monitoraggio nazionale per valutare lo stato di salute e l’eventuale moria delle api e lo spopolamento degli alveari, sul territorio nazionale.
Nel corso del 2016 sono state registrate 49 segnalazioni di mortalità o spopolamenti di alveari, con presenza di principi attivi di prodotti fitosanitari, rinvenuti nelle diverse matrici apistiche. I dati registrati non rappresentano tuttavia la totalità degli eventi di moria delle api e di spopolamento degli alveari verificatisi nello stesso periodo sul territorio nazionale, in quanto spesso gli apicoltori non denunciano tempestivamente i casi per timore di controlli e sanzioni. Le cause di mortalità anomale, secondo le informazioni fornite dalla rete di monitoraggio, possono essere attribuibili sia ad avvelenamento da pesticidi sia all’azione di diversi patogeni delle api. In alcuni casi le analisi per la ricerca di pesticidi hanno dato esito positivo, indicando come spesso una combinazione di più fattori possa determinare mortalità anomale e spopolamento di alveari.
Le api, incluse quelle che vivono allo stato selvatico, dato il ruolo ecologico che ricoprono e l’elevato numero di specie, rivestono quindi un’importanza strategica nella valutazione della qualità dell’ambiente e dello stato degli ecosistemi naturali presenti.
isprambiente.gov.it/

LA bufala

Segnaliamo lo studio ai super manager del Ministero della Sanità nel caso non lo abbiano ancora acquisito

Nessun commento:

Posta un commento