venerdì 3 novembre 2017

Banca d'Italia. Vigilanza

A Bankitalia spetta l’onere di «dare senza esitazioni conto alle istituzioni e al Paese dell’operato» dell’Istituto, come annunciato dal governatore Ignazio Visco non più tardi tre giorni fa. Barbagallo si sofferma sul dissesto delle banche venete (rilevate da Intesa SanPaolo) e spiega alla commissione, presieduta da Pier Ferdinando Casini, che la vicenda di Popolare di Vicenza e di Veneto Banca origina dalla combinazione di una crisi economica «eccezionale» con «irregolarità e anomalie gestionali, che affondavano le radici nella debolezza della governance e nella conseguente autoreferenzialità del management».
I meriti di Via Nazionale
Bankitalia, insomma, ha dovuto fronteggiare una situazione in cui gli amministratori degli istituti hanno «ripetutamente occultato importanti informazioni alla vigilanza, di cui hanno deliberatamente disatteso le richieste». Al contempo Barbagallo ricorda tanto le nove ispezioni presso Popolare di Vicenza, quanto le sette indagini in Veneto Banca. Precisando che la scoperta delle criticità dei due istituti è merito degli ispettori di Bankitalia, e sottolinea che «l’idea che la Bce avrebbe scoperto le cose non corrisponde ai fatti». Il capo della vigilanza rivendica, non a caso, la scoperta dell’inadeguatezza della modalità di determinazione del prezzo delle azioni, delle operazioni di ricapitalizzazione cosidette «baciate» senza dedurle dal patrimonio. A confermare le responsabilità dei vertici delle banche venete è anche Angelo Apponi, direttore generale di Consob, che interviene in audizione subito dopo Barbagallo. «È emerso un ecosistema volto a occultare in maniera sistematica e fraudolenta informazioni al mercato e alle autorità», ricorda Apponi, che anticipa l’intenzione da parte di Consob di avviare «procedimenti sanzionatori nei confronti delle società di revisione» dei due istituti veneti. Le specifiche e le ricostruzioni fornite da Bankitalia e Consob devono, peraltro, fronteggiare il clima di diffidenza di molti componenti della commissione, alla luce del fatto che oltre 120 mila risparmiatori sono stati danneggiati dal dissesto delle due venete. Corriere.it2.11.2017

Egr. Direttore,
ma se 9 ispezioni non hanno portato a nulla è meglio togliere la funzione di vigilanza alla Banca d’Italia e con essa azzerare i modesti stipendi dei suoi dirigenti.
Un modesto commercialista analizzando i i bilanci ne avrebbe capito di più.
Invece ci sarà la solita guerra fra gli amici delle istituzioni e gli oppositori che porterà a nulla
Distinti saluti

GB

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