sabato 19 agosto 2017

Acqua ossigenata

acqua ossigenata
L'acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, è una sostanza non inquinante e completamente biodegradabile che può risultare utile in diversi ambiti ed in particolar modo per la cura della casa e della persona. Ad esempio, scegliendo acqua ossigenata a basse concentrazioni, è possibile ottenere un collutorio disinfettante ed un dentifricio fai-da-te per sbiancare i denti.
L'acqua ossigenata è solitamente acquistabile in farmacia o parafarmacia. Per uso personale e domestico è bene scegliere l'acqua ossigenata a concentrazioni più basse(3%, corrispondente a 10 volumi). Scopriamo insieme alcuni dei suoi possibili utilizzi.

1) Collutorio

L'acqua ossigenata può essere utilizzata come collutorio persbiancare i denti, come indicato da parte di WikiHow. L'acqua ossigenata da acquistare a tale scopo deve rappresentare una soluzione al 3%, considerata una concentrazione sicura per il cavo orale. Come collutorio è possibile impiegarne un paio di cucchiai. L'impiego di acqua ossigenata come collutorio viene indicato per essere messo in pratica prima di lavarsi normalmente i denti.

2) Dentifricio sbiancante

Come suggerito ancora una volta da WikiHow, l'acqua ossigenata può essere impiegata per creare un dentifricio sbiancante fai-da-te da utilizzare una volta alla settimana. È necessario mescolare 2 cucchiaini di acqua ossigenata e 3 cucchiaini di bicarbonato, fino ad ottenere un composto utilizzabile come dentifricio. Si può aggiungere una goccia di olio essenziale di menta un pochino del proprio normale dentifricio.

3) Disinfettare il bucato

Potrebbe esservi la necessità di disinfettare il proprio bucato, ad esempio in caso di macchie di sangue, pannolini o assorbenti lavabili e vestiti dei bambini. È possibile aggiungere una piccola quantità (un solo cucchiaio) di acqua ossigenata al catino dell'ammollo degli abiti prima di passare al lavaggio in lavatrice per ottenere un effetto disinfettante. Per non rischiare di scolorire il bucato, è bene utilizzare questo rimedio soltanto con i capi bianchi.

4) Disinfettante per la pelle

Per via dell'abitudine di acquistare prodotti disinfettanti pensati appositamente a tale scopo, non tutti sono a conoscenza di uno degli impieghi principali dell'acqua ossigenata, che consiste nel suo utilizzo per disinfettare la pelle in caso di escoriazioni e ferite. È necessario evitare che l'acqua ossigenata entri a contatto con la pelle sana e con gli occhi.

5) Disinfettante per le superfici

L'acqua ossigenata può essere utilizzata come disinfettante per le superfici lavabili della casa, con particolare riferimento alle maniglie delle porte e delle finestre ed ai sanitari. Per tale motivo l'acqua ossigenata può essere considerata un rimedio multiuso utile da portare con sé in viaggio, nel caso in cui vi sia la necessità di disinfettare la propria pelle o l'ambiente in cui ci si trova.

6) Sbiancare le unghie

Se il colorito delle unghie non risulta perfetto, ad esempio a causa della nicotina delle sigarette o per via di un utilizzo prolungato di smalti di colore scuro, è possibile ricorrere ad un rimedio a base di acqua ossigenata, che consiste nell'aggiungere un cucchiaio di questa sostanza in un pentolino d'acqua calda e nell'immergere le unghie in questa soluzione per dieci minuti.

7) Schiarire le macchie della pelle

L'acqua ossigenata, in piccole quantità ed alle concentrazioni più basse, può essere utilizzata per schiarire le macchie della pelle, presenti ad esempio sul viso o sulle mani. Deve essere applicata in piccole quantità sulla pelle con l'aiuto di un batuffolo di cotone nelle ore serali e per più giorni, sempre nella quantità di poche gocce, fino ad ottenere l'effetto desiderato. È necessario fare attenzione in caso di arrossamenti o pelle sensibile.

8) Sbiancare il bucato

L'acqua ossigenata può essere sostituita alla candeggina (un prodotto altamente irritante ed inquinante) non soltanto per disinfettare ma anche per sbiancare il bucato, soprattutto in caso di capi bianchi che si siano ingrigiti con il tempo ed i lavaggi. Può essere versata nel cestello della lavatrice nella quantità di un solo cucchiaio. Se si teme che l'acqua ossigenata possa avere un effetto troppo forte sul bucato, è bene ricorrere ad un'alternativa anch'essa non inquinante, e sicura, alla candeggina. Si tratta del percarbonato di sodio, acquistabile online o nei negozi di prodotti naturali.

9) Pediluvio

L'acqua ossigenata può essere utilizzata da parte di coloro che frequentano spesso palestre e piscine per eliminare il pericolo di incorrere in infezioni da funghi, per via del suo elevato potere battericida. Piccole quantità di acqua ossigenata possono dunque essere aggiunte alla normale acqua impiegata per il pediluvio da effettuare alla sera o dopo lo sport.

10) Disinfettante in cucina

L'utilizzo dell'acqua ossigenata è stato indicato come adatto alla disinfezione degli utensili da cucina, con particolare riferimento a taglieri e coltelli. In particolare l'acqua ossigenata, in combinazione con l'aceto bianco, sarebbe in grado di eliminare in modo totale dalle cucine contaminate da tali batteri sia E.coli che Salmonella.

Fisco sugli immobili. Imperativo Vendere?

La pressione fiscale sugli immobili oltre alle spese condominiali, specie sugli immobili notificati soggetti alla Soprintendenza ( struttura inutile da abolire nei comuni dotati di uffici tecnici con più dirigenti che nella Soprintendenza) induce i proprietari a vendere.
I prezzi sono ribassati specie nei comuni scarsamente serviti dai servizi ferroviari. che fare?
Bisogna considerare che l'immobile è un capitale che non produce reddito salvo gestioni particolari.
Pertanto se la proprietà può resistere alle numerose spese per tenersi il capitale bene, se no bisogna accontentarsi e ricavare il minimo che offre il mercato immobiliare oramai depresso da tempo.

Case popolari per tutti?

Egregio Direttore 
sostituire le caldaie normali con quelle a condensazione costa una fortuna 
mettere a norma gli scarichi per le suddette caldaie costa una Fortuna 
aggiornare gli impianti del gas mettendo le tubature fuori dei fabbricati vetusti costa una fortuna 
chiedere ai Comuni le Autorizzazioni necessarie fa perdere giorni e giorni di lavoro e nessuno ti dice cosa bisogna fare.
Questo sì che è una maniera per mandare tutta la piccola proprietà in rovina. 
Andiamo tutti alle case popolari che sono bravissimi nel gestire i loro appartamenti 
Distinti saluti
Cesare Fedeli 


Risposta 
A milano ci sono 9500 alloggi popolari sfitti! 

Ape in caso di atti a titolo gratuito.

Ape in caso di atti a titolo gratuito.
Mentre la legge appare molto chiara per quanto riguarda gli atti a titolo oneroso, nei quali il trasferimento della proprietà si realizza per mezzo di un onere (nella stragrande maggioranza pagamento di una somma concordata), non altrettanto chiara lo è nel caso in cui il trasferimento avviene a titolo gratuito, come ad esempio le donazioni.
La legge dispone che per gli APE in caso di atti a titolo gratuito vi sia l’esclusione degli obblighi di allegazione, di consegna e di informativa e la logica conclusione è che in questo caso l’Attestato di Prestazione Energetica non sia necessario.
Leggendo con più attenzione si scopre, tuttavia, che, anche nei casi di trasferimento a titolo gratuito, è necessario che l’immobile sia dotato di Attestato di Prestazione Energetica, ma a differenza di quanto disposto in caso di trasferimento a titolo oneroso, non sono previste sanzioni. Ne consegue che, spesso, l’obbligo di dotazione sia ignorato.
A supporto di tale tesi, il Consiglio Nazionale del Notariato nel suo Aggiornamento allo Studio n.657-2013/C precisa:
Gli atti traslativi a titolo gratuito sono soggetti al solo obbligo di DOTAZIONE (art. 6, c. 2, d.lgs. 192/2005; il D.L. 145/2013 ha modificato solo il comma 3 dell’art. 6 del d.lgs. 192/2005, sottraendo gli atti a titolo gratuito dagli obblighi di allegazione, consegna e informativa, ma non ha anche modificato il comma 2 dell’art. 6 del d.lgs. 192/2005, che tuttora prevede l’obbligo di dotazione per gli atti gratuiti).
Gli atti traslativi a titolo gratuito NON sono, invece soggetti agli obblighi di ALLEGAZIONE, di CONSEGNA e di INFORMATIVA (art. 6, c. 3, d.lgs. 192/2005; la circostanza che non sia più previsto l’obbligo per il beneficiario di atti a titolo gratuito di dichiarare in atto di “aver ricevuto la documentazione … comprensiva dell’attestato di prestazione energetica”, porta a ritenere che sia escluso per tali atti anche l’obbligo di consegna dell’attestato). Per quanto riguarda l’attività del Notaio, nessuna particolare formalità, pertanto, è attualmente richiesta in occasione della stipula di un atto traslativo a titolo gratuito:
– né l’allegazione all’atto dell’attestato (espressamente limitata dal comma 3 alla sola compravendita, agli atti di trasferimento a titolo oneroso ed ai nuovi contratti di locazione soggetti a registrazione, tranne che nei casi di locazione di singole unità immobiliari);
– né l’introduzione in atto della dichiarazione del donatario e/o beneficiario di aver ricevuto le informazioni e la documentazione comprensiva dell’attestato, in ordine all’attestazione della prestazione energetica (espressamente limitata dal comma 3 alla sola compravendita, agli atti di trasferimento a titolo oneroso ed ai nuovi contratti di locazione soggetti a registrazione). Il comma 2 dell’art. 6 del d.lgs. 192/2005 (relativo all’obbligo di dotazione, unico obbligo “sopravvissuto” per gli atti a titolo gratuito) non impone alcuna menzione in atto circa l’avvenuta dotazione dell’attestato;
Pertanto con riguardo agli atti traslativi a titolo gratuito può concludersi nel senso che:
– permane a carico del proprietario (donante/alienante) l’obbligo di dotazione; la violazione di tale obbligo, peraltro, non comporta l’applicazione di alcuna sanzione, posto che l’art. 15, c. 8, d.lgs. 192/2005 limita l’applicazione della sanzione pecuniaria, dallo stesso prevista per il caso di mancata dotazione, al solo caso della vendita, esclusi, pertanto, gli atti traslativi a titolo gratuito:

– non vi è alcuna formalità da rispettare né alcuna menzione da inserire nell’atto.studioninarello.it 16.2.16

Comodato d’uso gratuito a genitori o figli:

Comodato d’uso gratuito a genitori o figli

Per i figli in comodato d'uso gratutito può valere la 'prima casa'. 
Con  l’approvazione definitiva della Legge di Stabilità 2016, viene confermata l’abolizione della Tasi sulla prima casa e viene introdotta un’ulteriore modifica ai casi di comodato d’uso gratuito concesso ai parenti di primo grado (genitori e figli).
Le novità del travagliato emendamento prevedono uno sconto pari al 50% dell’imponibile IMU e TASI 2016. Ma i paletti posti per beneficiare del bonus fiscale non sono irrilevanti. Vediamo di seguito le condizioni richieste:
il contratto di comodato d’uso deve essere registrato;
il comodatario deve utilizzare l’immobile dato in comodato come propria abitazione principale;
il comodante (chi concede l’immobile), oltre alla casa che viene concessa in comodato, può essere proprietario solo di un’altra abitazione, quella principale. Quest’ultima deve trovarsi nello stesso comune in cui si trova l’immobile concesso in comodato.
Quest’ultimo requisito ha suscitato non poche polemiche: di fatto ciò esclude dallo sconto fiscale IMU e TASI 2016 tutte le famiglie che cedono la propria abitazione ai figli ma in una città diversa rispetto a quella di origine (caso tipico di chi ha la famiglia divisa fra due Comuni), restringendo la pletora dei beneficiari su una base piuttosto arbitraria.
Le novità che riguardano la tassazione degli immobili non finiscono qui. E’ previsto infatti unosconto del 25% per i proprietari che concedono i propri immobili in locazione con canone concordato (anche in questo caso, purtroppo, si tratta un provvedimento destinato ad avere impatto in un numero limitato di casi).

COME SI REGISTRA UN CONTRATTO DI COMODATO D’USO GRATUITO?
Un contratto di comodato d’uso può essere sottoscritto in forma verbale o scritta, ma in caso di immobili il contratto deve essere registrato in forma scritta. La registrazione si effettua presso un qualsiasi sportello dell’Agenzia delle Entrate, non necessariamente, presso l’ufficio competente del proprio domicilio fiscale.
Poiché non è prevista la registrazione telematica, è necessario seguire la seguente procedura:
1.      versare tramite il modello F23 l’imposta di registro pari a € 200, indicando il codice tributo 109T;
2. recarsi presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate e presentare due copie del contratto firmate in originale;
3. presentare il modello 69 compilato relativo alla richiesta di registrazione. Il modello è disponibile presso gli uffici stessi delle entrate ed è possibile compilarlo direttamente all’atto della presentazione;
4. dotarsi di marche da bollo da € 16 da applicare sulle copie degli atti da registrare. La data delle marche da bollo deve corrispondere a quella in cui è stato stipulato il contratto;
5. se il richiedente è un delegato delle parti, dovrà presentare fotocopia delle carte di identità del comodante o del comodatario che lo ha incaricato.


 18 Febbraio 2016 -



hotspot di Taranto

hotspot di Taranto

Taranto: 140 migranti da Ventimiglia solo per identificazione. quanto costa?
Un viaggio di oltre mille chilometri, solo per essere identificati nell’hot spot del porto ionico. Dopo l’identificazione sono nuovamente liberi di muoversi , quasi certamente risalendo l’Italia. http://www.norbaonline.it 28/06/2017.
La priorità del governo italiano e dell’Europa è quella della identificazione e del controllo delle persone che giungono da noi e che vengono accolte nei vari centri.
Infatti l’Europa chiede all’Italia dei controlli più severi negli hotspot, centri di prima accoglienza, specie da quando è entrata in vigore l’Agenda europea sull’ immigrazione. Questa agenda prevede che i migranti debbano per forza passare dai centri di prima identificazione prima di poter raggiungere gli altri Paesi europei.
Anche a Taranto è presente uno di questi centri da circa un anno.
L’ hotspot di Taranto è una struttura realizzata su 10 mila metri quadrati al Varco Nord del porto, vicino alla zona industriale dove vengono svolte abbastanza velocemente le operazioni di prima assistenza e di identificazione dei migranti che sbarcano in Italia e che provengono principalmente dall’Africa.
L’ hotspot sorge nella zona di un vecchio parcheggio e comprende un’area di prima accoglienza sanitaria, gli uffici per l’identificazione, la zona con i letti e la mensa.
La struttura è sorvegliata con telecamere e presidiata da esercito, polizia, guardia di finanza e carabinieri che svolgono turni estenuanti e vigilano costantemente per reprimere rappresaglie; nell’hotspot di Taranto si riescono ad identificare e fotosegnalare più di 400 migranti in due giorni!
Il centro è molto ben organizzato ed efficiente. Sono inoltre presenti associazioni di volontariato che aiutano i militari nelle operazioni di prima accoglienza. Dopo una prima identificazione, i migranti entro tre o quattro giorni vengono trasferiti in altri centri soprattutto del sud Italia, oppure espulsi. Infatti, una delle prime operazioni che i carabinieri e la polizia compiono è quella di prendere le impronte digitali. Subito dopo i migranti vengono divisi in due categorie: ci sono quelli che richiedono asilo politico, perché scappano da Paesi dove c’è la guerra, oppure i migranti irregolari che i vengono rinviati nei Paesi di provenienza entro sette giorni. Tutta la zona esterna all’hotspot è sorvegliata dell’esercito italiano.
Amnesty International ha scritto un rapporto sul modo in cui vengono accolti i migranti e su modi con cui vengono prese le impronte e ha raccolto varie testimonianze per tutelare i diritti dei rifugiati e dei migranti; ovviamente non mancano le polemiche.
Bisogna pensare che sono già passate dall’hotspot di Taranto circa diecimila persone che parlano lingue diverse, che sono molto stanche per il viaggio e che devono sottoporsi, appena arrivate, a tutte le procedure previste dalle leggi. Sicuramente si creano situazioni difficili.
Anche i militari devono fare il loro dovere di controllo e di protezione impegnandosi al massimo, perché non sanno chi sono le persone che hanno di fronte. http://newspapergame.lagazzettadelmezzogiorno.it/2017/03/13.


L’Ottimista. Grazie ai servizi Ministeriali per l’ottima organizzazione 

Perdite di gas. Responsabilità. Quesito

Egr. Direttore,
ci sono responsabilità per perdite di gas dell'impianto interno. 
Distinti saluti
C F


Risposta
Per verificare senza idraulico perdite di gas occorre chiudere gli elementi che potenzialmente consumano gas come caldaia e cucine o forni a gas e osservare successivamente il contatore del gas .
Se questo si muove occorre chiamare non l’ente gestore che chiude il contatore ma l’idraulico privato che accerta la perdita.
Non si capisce perché l'ente gestore non educhi gli utenti ad una sorveglianza semplicissima del loro contatore ma provveda a chiuderlo se richiesto di intervento!!!!!
Forse così conta di più!!!!!
In ogni caso gli impianti datati possono essere fuori norma se corrono dentro le abitazioni. L’allaccio deve essere esterno. Un allaccio non a norma provoca la responsabilità del titolare e/o del proprietario.

venerdì 18 agosto 2017

Accordi con la Libia

Accordi con la Libia

Il 2 agosto era stato l’uomo forte di Tobruk, Khalifa Haftar, a minacciare Roma dando ordine alle sue forze di bombardare le navi italiane impegnate nella imminente missione di supporto navale alla Libia, approvata lo stesso giorno dal Parlamento italiano. Ora anche parte del governo di unità nazionale di Tripoli, patrocinato dalla comunità internazionale, si ribella all’accordo stretto tra Fayez Al Sarraj e Paolo Gentiloni il 26 luglio.
Il vice presidente del Consiglio presidenziale libico Fathi Al-Mejbari ha chiesto all’Italia “di cessare immediatamente la violazione della sovranità libica” e fa appello alla comunità internazionale e al Consiglio di Sicurezza Onu perché prendano una posizione sulla missione navale italiana. Secondo la tv Libya Channel “Al-Mejbari ha anche chiesto alla Lega Araba e all’Unione Africana di esprimersi al riguardo condannando “tale violazione, sostenendo e appoggiando la Libia”. Una presa di posizione ad uso interno: il governo di Tripoli ha il problema di spiegare alle tribù che lo appoggiano la parziale cessione di sovranità sul proprio mare che la missione navale italiana comporta.Il fatto.it 4.8.22017

L’ottimista . Va bene essere ottimisti ed avere fiducia in Al Sarraj ma bisognerebbe forse tenere conto anche delle altre componenti libiche dell’Egitto, della Russia  e forse di altri ancora. Ma per questo non ci sono gli ambasciatori e la Mogherini

Le bandiere

Le bandiere
È bello sventolare la bandiera della giustizia, ma per questo è necessario ritirare l’ambasciatore dal Cairo?
E’ bello sventolare la bandiera dell’integrazione e della fratellanza, ma per questo dobbiamo ospitare tutta l’Africa, mentre pochissime risorse sono destinate ai nostri ragazzi che non trovano lavoro per sopravvivere con i nostri standard?
E’ bello sventolare la bandiera della meritocrazia ma poi le nomine dei grandi dirigenti sono tutte per chiamata?
Distinti saluti

Cesare Fedeli


L'Ottimista. sei non hai una bandiera non sei nessuno accodati così potrai essere considerato!

contratto con mobilpay. disattivazione

Egr. Direttore
con un clik mi sono trovato a sottoscrivere un contratto con mobilpay.

MobilePay è la nuova piattaforma di pagamento, realizzata dai sei maggiori operatori italiani di telefonia mobile - Fastweb, Poste Mobile, Telecom Italia Mobile, 3 Italia, Vodafone e Wind – MobilePay nasce per facilitare e velocizzare micropagamenti di servizi digitali, fruibili tramite smartphone, PC, Tablet.
MobilePay permette di acquistare con fiducia sia contenuti singoli che servizi in abbonamento.
Con MobilePay basta il tuo telefono mobile per acquistare un bene digitale, non serve una carta di credito o un conto corrente bancario. Il costo del contenuto, infatti, sarà addebitato direttamente sul credito telefonico in caso di ricaricabile o in conto telefonico nel caso dei clienti con abbonamento, sempre con la massima chiarezza e garantendo il totale controllo della spesa.
Ma a me non interessa!!!!
Ho ricevuto un messaggio sul telefonino; ho pensato di cancellarlo e invece ho sottoscritto un contratto a 5 E/ sett.
DI queste simpatiche promozioni mi piacerebbe che si occupassero gli esperti economici dei salotti televisivi e dei quotidiani e non lo nascondo il Garante per la Privacy
Distinti Saluti
Cesare Fedeli


Rispsosta
Attenzione disattivi subito il servizio a mezzo del suo gestore telefonico

giovedì 17 agosto 2017

Poesie. Gran Paradiso

Gran Paradiso


Vorrei vivere nel parco del Gran Paradiso
Vorrei essere come il gipeto
che vola alto nell’azzurro.
Vorrei confondermi nella neve
che copre, non più  eterna, le  cime.
Vorrei trasformarmi nell’acqua
che scende spumeggiante
e straripante a valle.
Vorrei brucare come un camoscio
e nascondermi all’occhio del turista frettoloso
che scruta curioso nel sottobosco.
Vorrei restare così lontano da rumori molesti

e da persone che hanno perso il senso vero della vita.

sabato 5 agosto 2017

Ondata di caldo. Che fare?

Benito Fiori - Circolo culturale AmbienteScienze
Agosto 2003. In Europa si è avuta una ondata di caldo come mai si era registrata e che in molti ancora ricorderanno. Le statistiche ufficiali attribuiscono  a quell’agosto circa 18.000 morti in Italia, 15.000 in Francia, 2.000 in Portogallo, 2.000 in Gran Bretagna,  1.500 nei Paesi Bassi, 300 in Germania. I quattordici anni più caldi della storia dal 1880, cioè da quando si ha disponibilità di dati accertati, si sono verificati a partire dal 1998. In Italia, dal 1961 l’aumento temperatura media più elevato è stato nel 2015: +1.58 °C. Secondo la Nasa () e il Noaa (), il 2016 è stato quello più caldo.
Sono molte le voci di allarme che da qualche tempo tratteggiano scenari da Armageddon a causa del riscaldamento globale. Oltre a quelli ipotizzati dal V Rapporto dell’IPCC del 2013, quello che fa pensare alla fine della biosfera, leggi anche come estinzione di massa, potrebbe verificarsi tra 80-90 anni. A farlo pensare sono  i risultati della ricerca condotta da studiosi della “National Autonomous University of Mexico”, “Stanford”, “Berkeley”, “Princeton” e della “University of Florida”: anche facendo stime prudenti, il tasso di estinzione degli ultimi 115 anni è 50 volte più alto del passato.

E’ presto dire se “Lucifero” di questo 2017 sarà da “primato” oppure no. Qualcosa però già si può vedere e non è proprio incoraggiante. Ad esempio, pochi giorni fa questa ondata di caldo ha fatto chiudere un rifugio a 3000 metri sul Monte Bianco perché è scomparso il nevaio che gli forniva l’acqua e questa settimana sta andando avanti ad oltre i 36-37° C. L’altro ieri su Sky TG24 abbiamo letto  di uno studio, pubblicato sull’autorevole rivista scientifica “Nature Climate Change”, secondo cui, a causa dell’innalzamento delle temperature e di una conseguente accelerazione dell’inquinamento, nel 2030 si avrà un aumento di 60 mila morti che nel 2100 potrebbero arrivare a 260 mila.
Ma, la stampa ha detto anche altro. Ha dato notizia di programmi  che dovrebbero aprire la porta alla speranza. Dai giornali apprendiamo infatti che Francia, Inghilterra e (grazie a Dio) l’Italia hanno annunciato di volere abbandonare le auto con alimentazione a combustibile fossile fra 23 anni, entro il 2040. Domanda: a fronte di decine di migliaia di morti, aspettare il 2040 per togliere dalla circolazione milioni di auto per abbattere emissioni di gas serra (e di inquinanti) è accettabile?
No, evidentemente non lo è, anche considerando che l’India le metterà bando nel 2030 (dieci anni prima) e la Cina lo sorso aprile ha deciso di mettere in circolazione 7 milioni di auto elettriche sulle 35 milioni di auto vendute, addirittura tra otto anni, nel 2025!

Qui si sta parlando del futuro dei nostri figli e nipoti messo a serio rischio. Non si possono più attendere i tempi che la politica concede all’economia e alla finanza per trovare soluzioni che siano per loro indolori, ma che portano sofferenze e morti nel mondo. È giunto il momento di fare sentire alle istituzioni alta e forte la voce della nostra preoccupazione. Va chiesto l’immediato avvio del percorso virtuoso che stanno già portando avanti per il rispetto dell’Accordo di Parigi paesi come, ad esempio, Norvegia, Germania, India, Cina e tanti Stati Usa in barba a Trump. Cominciamo a trasformare in una unica ferma e formale richiesta al nostro Governo l’attuazione del “Decologo per una società Ecologica”, il manifesto in dieci punti con 78 proposte concrete per fare dell’Italia “un paese a zero emissioni e zero veleni”, stilato da organizzazioni ambientaliste, comitati territoriali e membri della comunità scientifica presentato al recente G7 Ambiente di Bologna.

Come alternativa, potrebbe essere invocata la trasformazione, in altrettanto ferma e formale richiesta di concretizzazione, delle “Considerazioni del Gruppo di Scienziati di Bologna”, coordinato dall’emerito e famoso prof. Vincenzo Balzani, in occasione della presentazione da parte del Governo del SEN, (Strategia Energetica Nazionale) il 10 maggio. Ormai anche ad un profano appare che l’accelerazione dell’aggravamento del clima non consente più traccheggiamenti, anche perché allontana il raggiungimento dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a +1,5° C. Per le risorse necessarie, si ricorda che sono oltre 14 miliardi di euro quelle che le Casse dello Stato elargiscono nei più svariati modi al settore delle fonti fossili, a fronte dei 10 miliardi destinate alle fonti rinnovabili.4.8.2017

Acea rifiuta di intervenire per riparare le perdite



Acea continua a rifiutarsi di intervenire per evitare gli sprechi dell’acqua. Dopo il caso da noi segnalato l’altro giorno, in cui Acea subordinava il suo intervento alla firma da parte dell’utente di una illegale e unilaterale “liberatoria”, in queste ore, e da giorni, sempre sulla via Braccianese, Acea non si è fatta vedere per riparare una cospicua perdita che sta allagando entrambe le carreggiate di marcia creando gravissimo pericolo per la circolazione. Acea, col presidente indagato dalla magistratura per inquinamento ambientale, sembra un’azienda allo sbando totale: forte con i deboli, ossia gli utenti che chiamano decine di volte pregando di riparare la perdita al loro contatore ottenendo in cambio dichiarazioni dal sapore ricattatorio (“o firmi o non veniamo”) , dichiarazioni peraltro reiterate dagli stessi uffici Acea. Intanto Acea ieri mattina  si è beccata una denuncia dall’utente in questione, irriso e ricattato da un operatore, denuncia presentata presso la stazione dei carabinieri. Ogni giorno l’utente in questione, il cui contatore perde ogni giorno decine e decine di litri nell’indifferenza di Acea, continua a chiamare per sollecitare il semplicissimo intervento, ma da questo orecchio Acea non ci sente. In ogni caso le chiamate inascoltate saranno di ausilio agli inquirenti quando sarà il momento della resa dei conti. La recente grossa perdita della via Braccianese, ora, aggrava la situazione, perché ettolitri di acqua si stanno sprecando, stanno finendo persi per sempre, e Acea, in un periodo di grave siccità come questo, rimane inerte e permette che milioni di litri di acqua vadano sprecati. Della questione saranno ora informati gli organi parlamentari, sperando che contestualmente la giustizia faccia il suo corso. Invitiamo gli utenti che riscontrino questi stessi problemi, ossia il rifiuto di intervenire da parte di Acea, a presentare denuncia agli organi competenti affinché Acea onori il contratto che ha firmato.  4 agosto 2017 secoloditalia.it/


L’otttimista. Per fortuna che hanno assunto mpolti dirigenti e molti di pendenti per darci questo ottimo servizio.
Peraltro le denunce alla magistratura non servono a niente perché il disservizio rimarrà per anni s es is apettano le sentienze,.

Serve un’indignazione popolare ceh cacci dal posto pubblico chi non è capace

giovedì 3 agosto 2017

E' utile la funzione legislativa attribuita alle regioni?

Egregio Direttore
i vitalizi vengono erogati perché chi li ha detiene anche la funzione legislativa. 
Avendo la Funzione Legislativa i consiglieri regionali o gli onorevoli si fanno le leggi che erogano prebende a chi le sottoscrive. Per risparmiare c'è un solo modo eliminare la funzione Legislativa dalle competenze regionali : devono essere solo organi che esercitano una funzione amministrativa la legislativa spetta solo allo Stato.
Così i vitalizi li avranno solo gli onorevoli. Essendoci un unico Parlamento sarà più facile controllare.
I migliori saluti 
Cesare Fedeli

Morire per una pastiglia di ecstasy


La morte di un ragazzo di 16 anni nella discoteca Cocoricò di Riccione dopo aver assunto ecstasy dovrebbe aprire un dibattito importante in Italia in tema di prevenzione e di riduzione del danno per l’uso di droghe. Non accadrà, perché se il nostro Paese fa ancora fatica a recepire quanto dichiarato dalla Dda sul fallimento della repressione allo spaccio e all’uso di marijuana, figuriamoci se potrà mai affrontare un tema spinoso come quello di droghe di certo più pesanti. L’ipocrisia dilaga. Eppure basterebbe davvero poco per evitare casi come quello del ragazzo di Perugia morto disidratato su una pista da ballo. E l’unica risposta non è la repressione, come al solito rivelatasi inutile anche se il locale ha spiegato di aver investito in questi anni ingenti somme sul tema sicurezza, bensì «cultura», ovvero informazione sui rischi e sulle modalità in cui si assumono sostanze di questo tipo.
A parlarne in questi giorni è stato, sentito dall’agenzia Dire, Salvatore Giancane, medico tossicologo, professore a contratto della Scuola di specializzazione in psichiatria. E le sue parole dovrebbero far riflettere o comunque smuovere la politica italiana: «Perché nessuno prende in considerazione che il ragazzo sia morto per ipertermia maligna? Perché tutti si limitano a dare la colpa all’ecstasy? Io credo sia morto per il modo in cui ha assunto la sostanza». E poi: «I ragazzi, oggi, assumono ecstasy per ballare tutta la notte. Ballando, producono calore: la temperatura corporea aumenta fino a causare insufficienza renale. Intanto, l’ecstasy agisce direttamente sul sistema termoregolatore, che arriva a impazzire: la temperatura sale fino a 42, 43 gradi. A quel punto, non è più compatibile con la vita: si può solo provare a immergere la persona in una vasca di acqua e ghiaccio. Se si assume droga, quindi, «è indispensabile bere molta acqua, fare qualche pausa dal ballo, per controllare la temperatura corporea. Immagino che il ragazzo non ci abbia pensato, che nessuno gliel’abbia detto, cosa ben più grave. Il caldo di questi giorni ha fatto il resto».
Ma soprattutto aggiunge una questione non da poco il dottore: «Non intendo assolvere l’ecstasy, ma serve dare un’informazione completa. E nessuno, sin qui, l’ha fatto: serve indagare sulle concause. Ecco perché la domanda corretta da porsi non è ‘chi è il pusher’, ma se ‘c’era acqua in discoteca’, se ‘c’erano degli operatori per informare su questi rischi’, se ‘c’era qualcuno che tenesse d’occhio la pista e portasse acqua a chi ballava da troppo tempo’». E qui si aggiunge un dettaglio di non poco conto. Perché in Italia mancano spesso, nelle discoteche, i banchetti dove si possono testare le sostanze? Negli altri paesi europei è una realtà da molto tempo. Almeno dal 2001. Quando l’ Osservatorio europeo sulle droghe di Lisbona (Emcdda), che è finanziato dall' Unione Europea, giudicò positiva questa forma di prevenzione in cui l' ecstasy è assolutamente vietata e illegale. La questione è semplice e riguarda «il controllo sulla pericolosità delle pasticche di ecstasy, realizzato in modo informale direttamente nelle discoteche, ai concerti o nei rave party, inizia a essere considerato un metodo efficace per ridurre almeno il pericolo di morte».Questo metodo è stato lanciato inizialmente in Olanda, si è poi esteso al Belgio, all' Austria, alla Francia, alla Germania, alla Spagna e alla Svizzera, dove viene applicato in modo informale e in regime di «tolleranza» da parte delle autorità locali. «In genere sono i volontari delle organizzazioni per il recupero dei tossicodipendenti che installano dei banchetti nelle discoteche o nei luoghi dove i giovani vengono convogliati per rave party e spettacoli musicali. A volte gli stessi gestori dei ritrovi notturni favoriscono questa forma di prevenzione, perché le «morti per ecstasy» possono significare «danni d' immagine» per il loro locale se non addirittura la chiusura». Scriveva il Corriere nel lontano 2001». Perché non farlo pure in Italia? 
linkiesta.it/it/blog-post/2015/07/22/

Egregio Direttore
è più utile che la televisione spenda dei gran soldi per un conduttore televisivo per un programma di varietà o per fare una campagna di Informazione per evitare che i giovani muoiano per una pastiglia di ecstasy .
I migliori saluti 
Cesare Fedeli

La proposta di modifica dell’art. 53 del Codice del Turismo della regione Veneto. Osservazioni

La proposta di modifica dell’art. 53 del Codice del Turismo della regione Veneto. Osservazioni
Oggetto: Osservazioni al Progetto di Legge Regionale Veneto n. 230, “Modifiche della Legge Regionale 14 Giugno 2013, n. 11, Sviluppo e sostenibilità del Turismo Veneto e successive modificazioni” ed al Progetto di Legge Statale n. 36 “Modifica del d.lgs. 23 Maggio 2011, n. 79 “Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo, a norma dell’articolo 14 della legge 28 Novembre 2005, n. 246, nonché attuazione della direttiva 2008/122/CE, relativa ai contratti di multiproprietà, contratti relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine, contratti di rivendita e di scambio”.
La proposta modifica dell’art. 53 del Codice del Turismo, nel voler attribuire alla competenza delle Regioni la possibilità di incidere sulla disciplina delle Locazioni Brevi ed, in particolar modo, sulla loro durata, è in espresso contrasto con la Costituzione, che all’art. 117, lett. L), sancisce: Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; ed all’art. 41, co. 1, sancisce: L'iniziativa economica privata è libera. La riserva allo Stato della competenza esclusiva in materia di “ordinamento civile”, consistente nel divieto di alterare le regole fondamentali che disciplinano i rapporti privati, sottrae la possibilità per le Regioni di intervenire in tale materia per i seguenti motivi: - Esigenza di garantire uniformità di disciplina sull’intero territorio nazionale - Rispetto del principio di eguaglianza - Tutela della concorrenza e del mercato E’ evidente come il PDLS n. 36, proponendo di attribuire alle Regioni la possibilità di regolare disciplina e durata delle Locazioni, violi i suddetti obiettivi fondamentali. Permettendo a ciascuna Regione di dettare norme che possano incidere sul rapporto di locazione di natura privatistica, si otterrebbe un panorama normativo frammentario e caotico, in cui la stessa materia potrebbe subire rilevanti variazioni di Regione in Regione in tema di disciplina e durata delle attività di locazione. Posto che una tale disomogeneità inciderebbe gravemente sull’esigenza di uniformità della disciplina sul territorio nazionale, l’ulteriore conseguenza di un tale intervento sarebbe la violazione del principio di eguaglianza, non potendosi tollerare una regolamentazione diversificata territorialmente su una materia che concerne così da vicino il diritto di proprietà, il cui contenuto si esercita anche mediante la stipulazione di contratti di locazione. Non è, infatti, ammissibile che un proprietario di immobile veda il proprio diritto di godere e disporre della cosa in modo pieno ed esclusivo, così come sancito dall’art. 832 del Codice Civile e dall’Art. 42 della Costituzione, così arbitrariamente compresso dalle oscillanti politiche regionali. E’ necessario poi svolgere ulteriori considerazioni in merito ad una materia trasversale, ma estremamente rilevante: la disciplina della concorrenza. Il PDLS n. 36, nel proporre la possibilità per le Regioni di disciplinare la durata massima delle locazioni turistiche, ed il relativo PDLR n. 230, nel precisare la durata delle stesse nella Regione Veneto per un massimo di 120 giorni nell’arco dell’anno, creerebbero un’intollerabile effetto distorsivo del mercato, in violazione di: - Artt. 10 e 11 del d.lgs. n. 59/2010 (libertà di accesso ed esercizio) - Artt. 3, co. 7, del D.L. n. 138/2011 - Art. 34 del D.L. n. 201/2011 (Liberalizzazione delle attività economiche ed eliminazione dei controlli ex-ante) - Art. 1, co. 1,2,4 del d.l. n. 1/2012 (Liberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese) - Art. 49 TFUE e 56 TFUE Il disposto del PDLR n. 230, nello specifico, limitando l’operatività delle locazioni si pone in contrasto con i principi di libera concorrenza ed i correlati principi di parità di trattamento e non discriminazione. In particolare, l’art. 1 del D.L. 1/2012 prescrive che: a) “Le disposizioni recanti divieti, restrizioni, oneri o condizioni all'accesso ed all'esercizio delle attività economiche sono in ogni caso interpretate ed applicate in senso tassativo, restrittivo e ragionevolmente proporzionato alle perseguite finalità di interesse pubblico generale, alla stregua dei principi costituzionali per i quali l'iniziativa economica privata è libera secondo condizioni di piena concorrenza e pari opportunità tra tutti i soggetti, presenti e futuri, ed ammette solo i limiti, i programmi e i controlli necessari ad evitare possibili danni alla salute, all'ambiente, al paesaggio, al patrimonio artistico e culturale, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana e possibili contrasti con l'utilità sociale, con l'ordine pubblico, con il sistema tributario e con gli obblighi comunitari ed internazionali della Repubblica”. b) I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni si adeguano ai principi e alle regole di cui ai commi 1, 2 e 3 entro il 31 dicembre 2012, fermi restando i poteri sostitutivi dello Stato ai sensi dell'articolo 120 della Costituzione. Dal punto di vista delle finalità perseguite, l’obiettivo che la Regione si è data, ossia di armonizzare la normativa in materia di locazioni, non sembra affatto coerente con lo stesso contenuto del PDLS n. 36, che propone di frammentare a livello regionale la materia, creando piuttosto notevoli disarmonie sul territorio nazionale, con rilevanti effetti sul piano economico per gli operatori, che risulterebbero penalizzati in base al luogo di stabilimento della propria attività. Disposizioni, poi, come quella di cui all’art. 1 del PDLR n. 230 (limite dei 120 gg), giustificate sulla base di motivazioni quali “anomalie nella gestione di immobili”, “salvaguardia dei centri storici” “qualità di vita degli abitanti residenti”, “rispetto dei parametri fiscali”, non solo non risultano avvalorate da un nesso di causalità con la durata delle locazioni turistiche, ma non sono nemmeno rispondenti ai motivi imperativi d’interesse generale che le potrebbero esclusivamente giustificare. Nient’affatto considerati, infine, sono: - I numerosissimi posti di lavoro creati dalle attività di locazione in una congiuntura economica sfavorevole, che hanno in molte occasioni consentito ai residenti di non dover lasciare la propria terra per cercare lavoro altrove; - I considerevoli introiti prodotti dall’incasso della Tassa di soggiorno - L’indotto generato sull’economia generale dalla presenza di queste strutture, che si interfacciano con le piccole-medie imprese Concludendo, è opportuno ricordare la sentenza 586/2016 del TAR Lazio, con cui si è disposto l’annullamento delle disposizioni recanti nuova disciplina delle strutture ricettive extralberghiere, di cui al regolamento della Regione Lazio n. 8, del 7 Agosto 2015, che, analogamente agli attuali progetti di legge, imponevano delle limitazioni temporali all’esercizio delle attività, nonché la recente impugnazione da parte del Governo della L.R. Toscana n. 86 del 20/12/2016, poiché lesiva della competenza esclusiva statale in materia di locazioni. E’ evidente che l’emergente settore delle locazioni comporti la necessità di una regolamentazione adeguata, sentita a sia livello istituzionale che da parte dell’opinione pubblica, come testimonia il recente D.L. 50/2017, ma nel regolamentare le locazioni non ci si deve lasciare andare a futili sentimentalismi che portino a norme irragionevoli e non rispettose dei fondamentali principi ordinamentali e comunitari.

Associazione ABBAV

Rapine in casa: che fare?????

Notte fonda tra sabato e domenica, sono le 3,08. Mauro Corona sta riposando nello studiolo di Erto e Casso (Pordenone) dove scolpisce e dove sono nati tutti i suoi libri. È il paese devastato dalla frana che causò l’onda assassina del Vajont e provocò duemila vittime: oggi ci vivono duecento persone, a farla grande. Lo stesso alpinista lo definisce un angolo nascosto del mondo. Eppure i vandali sono arrivati fin lassù, forse reduci da una manifestazione sportiva e da pesanti libagioni. Corona si sveglia, guarda l’orologio e sente qualcuno sghignazzare all’esterno e subito dopo avverte un frastuono che manda in frantumi la vetrata, incastonata tra un crocifisso ligneo e un busto in bronzo, con le schegge che finiscono a pochi passi da lui, mentre una delle figlie urla terrorizzata. Esce, scalzo, nella notte e insegue, armato di scure, i vandali. 

Li avrebbe veramente ammazzati?  
«Sicuramente: sono le situazioni che ti cambiano gli atteggiamenti e le reazioni. Fino ad ora non avrei immaginato di essere così sprezzante della vita degli altri. Il problema è che adesso, a sangue freddo, la penso ancora allo stesso modo: entri in casa mia e io prendo le armi che ho a disposizione e ti uccido. Avevo un’ascia con cui eseguo alcuni lavori propedeutici alla lavorazione finale del legno, ma poteva anche essere il fucile da caccia che ho ereditato da mio padre, anche se di quello non ho mai tenuto cartucce in casa: era solo un ricordo del vecchio. Vorrà dire che le acquisterò e farò denuncia ai carabinieri».  

Meno male che sono fuggiti, altrimenti avrebbe pagato conseguenze per il resto dei suoi giorni.  
«È stata la vera fortuna di questa vicenda: sicuramente per loro e, forse, anche per me: sono ancora in forma perché vado in montagna a scalare ogni giorno e loro erano ubriachi. Con le calzature ai piedi li avrei raggiunti. E ammazzati. Poi di fronte al giudice non avrei cercato giustificazioni: ho fatto fuori delle merde e adesso pago». 

Erano ragazzi: si facevano forti di far parte del classico branco?  
«Questi giovani sono buoni a nulla, ma capaci di tutto. Almeno l’avessero rubata quella scultura in bronzo. Invece, non hanno nemmeno la cultura che quell’oggetto può essere commerciabile: l’hanno usata come ariete per cagionare un danno e farsi due risate. è gentucola, ignorante e vigliacca: potevano aspettarmi. Sarò stato anche armato di scure, ma loro erano in quattro o cinque. Hanno pensato: facciamolo a Corona così ci prendiamo un po’ di notorietà. Ragazzi, vi è andata bene perché potevate essere sottoterra e io in carcere. Mi dispiace anche generalizzare perché conosco migliaia di giovani che faranno grande l’Italia. Però c’è anche questa preoccupante fetta di fannulloni che infanga il nome di tutti, con comportamenti scellerati». 

Eppure anche lei ne ha combinate: si è scordato delle sue scorribande in gioventù?  
«Le ho fatte, ma le ho pure pagate: tutte, nessuna esclusa. Ho avuto cinque processi: tre per bracconaggio e due per ubriachezza molesta, saldando multe di milioni di lire e finendo sempre di fronte alla giustizia. Adesso tutti sanno che se non c’è sangue le forze dell’ordine non si scomodano nemmeno a venire per un sopralluogo. E quando il sangue c’è, come quello del poliziotto accoltellato, il giorno dopo l’autore è già fuori». 

Come si può arginare questo fenomeno finalizzato solo a creare danni e scompiglio, magari corredato da un filmato da postare sui social?  
«La politica non si è accorta di cosa sono capaci questi disgraziati, arroganti e menefreghisti: è ora che si intervenga perché le conseguenze di quella che ritengo una legittima difesa in casa propria diventeranno devastanti. Bisogna trovarsi in quelle situazioni per capire che non si riesce a ragionare ma prevale soltanto il senso di vendetta nei confronti di chi viola la tua intimità. Non siete convinti che li avrei ammazzati? Meglio non rimettermi mai alla prova».  
lastampa.it/2017/08/01

Egregio Direttore 
per risolvere il problema delle rapine in casa c'è un sistema molto semplice. Basta indicare nei portoni di accesso alle abitazioni che ci sono delle persone disposte ad accogliere con simpatia i ladri e altri Invece che sono dei malintenzionati disposti a ricorrere all'uso delle armi per non farli entrare . 
Distinti saluti 
Cesare Fedeli

MACRON L’HOMME PROVIDENTIEL ?

MACRON L’HOMME PROVIDENTIEL ? 
Tous les médias encensent Macron, un ancien ministre de M. Sarkozy donnait une longue interview intitulée: « La France va être amoureuse d’Emmanuel Macron » (sic). Dans les journaux, la radio, la télévision, l’émerveillement est général. Ce matin, sur radio bfm, un autre ancien ministre, de Chirac cette fois-ci, le compare à « Bonaparte » ben voyons !. Cette euphorie serait compréhensible si M. Macron pouvait se targuer d’une décision, d’un choix, d’un acte décisif pour l’avenir du pays, d’un seul geste d’un homme d’Etat confronté à la réalité. Aujourd’hui, tel n’est pas le cas. Son succès repose sur une élection étrange, dans un contexte extravagant, porté à bout de bras par les médias, les financiers et des circonstances invraisemblables. 
Peu de personnes ne se posent la question, comment un homme inconnu il y a un an a-t-il pu créer son mouvement EN MARCHE en avril 2016 et lancer sa campagne pour les présidentielles en novembre 2016 et trouver aussi vite  les financements et parrainages nécessaires. 
Miraculeusement, les affaires tombent alors en cascade sur Fillon !
Et bien sûr, les médias ne parlent ensuite que du FN et de Macron. 
La question que l’on doit se poser est la suivante : Qui est derrière cette machination grossière ?  
Donc nous avons décidé de mener notre enquête et beaucoup d’éléments sont troublants.  
Intéressons-nous à ce jeune Macron  :  
Enarque, il se retrouve à l’Inspection Générale des Finances, il rencontre Peter Brabeck PDG de chez Nestlé, qui le met en contact avec François Henrot de la banque Rothschild & Cie mais aussi Serge Weinberg président de Sanofi. 
Chez Rothschild on lui confie plusieurs dossiers sensibles qu’il résout avec succès, notamment la recapitalisation du journal le Monde. En 2012, il dirige l'une des plus grosses négociations de l'année, le rachat par Nestlé de la filiale « laits pour bébé » de Pfizer.
Durant le passage chez Rothschild & Cie il gagnera plus de 32 millions d’Euros et non 2.8 millions comme il l’a déclaré.  

Les financiers français et européens commencent à s’intéresser à ce jeune homme prometteur, et y voient des intérêts.
Avec l’aide de George Sarre et Jean-Pierre Jouyet, il devient secrétaire général adjoint de l'Élysée.
Les financiers voulant contrer la politique de Hollande désirant s’attaquer à la finance et aux grandes entreprises. Ils lui confie la tâche de convaincre Hollande d’aller vers un programme libéral en matière économique. 
Macron est remarqué par Henri de Castrie président d’AXA mais aussi président du Groupe Bilderberg, aussi appelé conférence
de Bilderberg ou Club Bilderberg, un rassemblement annuel de plus d’une centaine de membres essentiellement américains et européens, et dont la plupart sont des personnalités de la diplomatie, des affaires, de la politique et des médias. 
Ils voient en lui l’opportunité de fléchir la politique économique et industrielle française et de contrer les syndicats, pour aller sur une politique libérale à l’anglo-saxonne. 
Cependant Macron ne parvient pas à son poste à faire fléchir Hollande et son gouvernement. 
Lors de la réunion du Groupe Bidelberg à Copenhague du 29 mai au 1 er juin 2014, la réunion compte de nombreux banquiers notamment de la Deutsche Bank, Christine Lagarde, Benoit Coeuré ancien de la BCE et Macron. 
De Castrie et plusieurs banquiers se voient en présence de Macron. Il est donc décidé de faire pression sur Manuel Valls pour que Mr Macron soit ministre de l'Économie, de l'Industrie et du Numérique dans le gouvernement Valls II en remplacement d'Arnaud Montebourg trop instable. Jean-Pierre Jouyet est contacté et influence François Hollande. 
Macron est donc nommé Ministre le 26 août 2014. De Castrie voit Valls et lui suggère de faire un geste vis-à-vis du patronat, de redorer son blason, et qu’il en serait récompensé. Le 27 août Valls participe à l’université d’été du MEDEF où il a prononcé un discours salué par une longue "standing ovation". 
Les financiers ont réussi leur coup :
Leur prodige est à leurs bottes, il n’y a plus qu’à manipuler la marionnette. 
Le patronat est satisfait mais le trouve encore trop timide dans ses réformes, ils le poussent à faire la loi « Macron 2 ». Mais Valls s’y oppose et donne le projet de réforme à Myriam El Khomri. 
Les financiers sont furieux contre Valls et décident sa perte, Valls les a trahi. Cependant Macron réussi à inclure dans la loi : la réécriture du licenciement économique et le plafonnement des indemnités prud'homales. Valls rétrograde Macron dans l'ordre protocolaire du gouvernement à l'occasion du remaniement réduit de février 2016. 
Le 21 mars 2016 De Castrie, Gattaz (MEDEF), Mario Draghi (BCE), John Cryan DB, des financiers et les patrons des groupes de presse, Bolloré, Drahi, Bergé se réunissent à Frankfort, et décident d’épauler Macron pour la création d’un parti dévoué à leur cause. Macron sera épaulé et financé pour créer un parti politique. 
La manipulation est simple la presse écrite doit lui consacrer de nombreuses unes notamment la presse féminine et la presse destinée aux jeunes. La télévision doit le présenter comme le gendre idéal. Les patrons de presse créaient des groupes de travail uniquement dédiés à l’image et à la communication Macron. Bolloré a eu cette réflexion : « Puisque la mode est aux couguars et aux MILF mettons sa cougar à la une, c’est tendance, les jeunes vont kiffer ! ».  
Les financiers vont élaborer la création du parti. Ils créaient deux associations : l'« Association pour le renouvellement de la vie politique » et l'Association de financement du parti « Association pour le renouvellement de la vie politique » La deuxième sera financée par des fonds privés De Castrie et Gattaz invitent Mr Logerot le président de la Commission nationale des comptes de campagne et des financements politiques avec Mr Dargnat qui prendra la présidence de l’association de financement du parti, un ancien de BNP Paribas Asset Management. La machine est en marche. Le 6 avril 2016 le parti est créé. L’argent des groupes financiers abonde, la campagne est lancée.  
Fin avril 2016 Edouard Philippemaire du Havre est invité par De Castrie et Bolloré, à Paris, ces derniers l’invitent à soutenir Macron et l’invite à la réunion du Groupe Bilderberg qui se tient du 10 au 12 juin 2016 à Dresde. Cette réunion se tient avec Christine Lagarde, Baroso et d’autres financiers internationaux . 
A l’issue se tient une autre réunion à Berlin où il est décidé de faire de Macron le Président de La Francesont présent des financiers, le directeur de la BCE, Draghi, Bolloré, Bergé et surprise : Mr Louvel Président du Conseil supérieur de la Magistrature. Ils sont rejoints le temps d’un dîner, par Madame Merkel. 

Mais il faut aussi décrédibiliser Hollande, un débat aura lieu le 14 avril 2016 et les patrons de presse font pression sur Michel Field pour que ce soit Léa Salamé journaliste aux dents longues (multimillionnaire,bobo moraliste qui aime le fric) ! Le 14 avril 2016 elle fait son effet, face à François Hollande.  
En novembre 2016, les primaires de droite sont ouvertes, Fillon gagne, jugé trop frileux dans son programme par les financiers, ils décident de l’éliminer. 
L’affaire Fillon est lancée, bien d’autres élus de droite et de gauche font travailler leur conjoints où enfants, mais Fillon doit être éliminé. Des rendez-vous sont pris par des informateurs dépêchés par les grands groupes de presse avec des journalistes du Canard Enchaînés et de Médiapart, journaux qui ont vu leurs subventions augmentées en 2017 comme par hasard. Déchainement des médias sur Fillon, les journalistes bien obéissants et soi-disant indépendants se déchainent. Mais surtout ils prennent soin de ne pas dénoncer les autres politiques qui commettent les mêmes délits. L’homme à abattre c’est Fillon. De l’autre côté, ordre est donné d’axer sur le FN, sachant que lors d’une confrontation Macron Le Pen, Macron serait élu. La Machine médiatique est en route, les magistrats sont dans la course, peu importe si cette campagne est nauséabonde, mais Macron doit sortir vainqueur coute que coute.  
Lors d’une entrevue entre Macron, Draghi, et Bolloré, Draghi lui dit : « Ne brusque pas les français, dis leur ce qu’ils veulent entendre, ce sont des veaux, ils veulent une idole, un homme providentiel, ils sont dans le délire présidentialiste. Ils haïssent les gens qui réussissent et gagnent de l’argent, ils veulent que tu sentes le pauvre. Sache les séduire et les endormir et nous aurons ce que nous voulons. Beaucoup de gens (financiers et grands patrons) comptent sur toi, ne les déçois pas ! Sers toi des gens du spectacle, du show-biz, ces arrivistes incultes, qui se disent de gauche parce que cela fait bien, qui critiquent les financiers et l’argent, mais sont les premiers à faire de l’évasion fiscale, tu verras ils viendront te lécher les fesses par intérêts, ce sont les pires, je ne les aime pas !» 
Bolloré lui dit : « Le Français veut de l’information instantané, du scoop, il ne réfléchit pas, du foot, des émissions débiles, du cul, de la bière et il est heureux, il faut leur servir ce qu’ils veulent ! » 
Réunion le 11 avril 2017 avec De Castrie, Draghi, Jouyet, Sarre et d’autres personnages influents avant le 1er tour des élections, la ligne médiatique est organisée, la presse est dévouée à Macron, mais Mélanchon inquiète, ainsi que le manque de confiance des français envers les politiques. Le 23 avril 2017 ils sont rassurés, Macron est en tête avec 24%. 
Le 23 avril 2017, Draghi félicite Macron et lui dit : «Tu es président les français n’auront jamais les couilles de voter Le Pen et les autres tordus vont venir te lécher les fesses et voteront pour toi ! » Cela se finit à la Rotonde avec effectivement des gens du show-biz et autres tordus qui viennent lui lécher les fesses. Macron savait qu’il était président.  
Ces élections présidentielles furent qu’à un seul tour, magnifiquement orchestrées par les médias, la Finance et le CAC 40, les français n’y ont vu que du feu ! SAUF CERTAINS, MAIS PAS ASSEZ NOMBREUX ! 
Le 7 mai 2017, Macron est élu et nos patrons de presse et autres vont mettre leur terrible plan « en marche ». Le spectacle du Louvre fut un délire narcissique dont l’analyse révèle bien des intentions que je qualifierais de « déviantes ». 
Loin des problèmes et attentes des Français. Faire élire 50% à l’Assemblée Nationale de personnes qui n’ont jamais touché à la politique où eu un mandat électoral. 
Cette manœuvre organisée depuis Paris dans le cadre d’un mystérieux processus de sélection afin d’achever d’affaiblir le pouvoir législatif, le cœur de la démocratie, en mettant en place une sorte d’aréopage de personnes désignées d’en haut par le nouveau pouvoir central qui seront à la botte du régime.
Personne ne se pose la question du financement de toutes ces investitures. 
« Il faut que tout change pour que rien ne change ». 
Le changement est devenu le deus ex machina de la politique. Il a suffi de le promettre pour avoir pu conquérir le pouvoir.  
Le peuple par ces élections a perdu sa souveraineté, le peuple a élu la personne que les Financiers et les Patrons de presse ont choisie.  
Heureusement, il y a 16 millions de personnes qui se sont abstenus ou ont voté blanc, c'est tout de même le signe qu’il y a des français qui font encore preuve d’intelligence, et ne se laissent pas manipuler, SAUF CEUX QUI SE SONT LAISSER ENTUBER COMME DES BLEUS PAR L’AFFAIRE FILLON.

LE REVEIL VA ETRE BRUTAL , les français vont bientôt pleurer, mais ils ont les politiques qu’ils méritent !