venerdì 16 giugno 2017

Racconti dal Consiglio.

Le Commissioni


L’attività del consigliere si svolge soprattutto nelle commissioni.
Ogni consigliere deve fare parte di almeno un paio di commissioni.
Deve esercitarsi in oratoria.
Deve contribuire a dare il suo contributo in materie complicate dove fior di professionisti a volte hanno difficoltà a districarsi.
Il legislatore, infatti, per dimostrare la sua eccelsa competenza continua a modificare le leggi, per semplificare complica procedimenti semplici per poi intervenire  a modificarli.
Se tutto fosse semplice e trasparente non ci sarebbe bisogno di nessun intervento essendo tutto già evidente.
Allora che ci starebbero a fare questo stuolo di novelli giuris periti che si battono per ogni articolo e per ogni comma.
C’è da chiedersi se questi legislatori conoscono veramente quello che hanno approvato?
C’è da domandarsi se i consiglieri sono consapevoli dello sconquasso legislativo e se si sentono idonei ad adeguare in un costante divenire regolamenti e provvedimenti.
Hanno l’esperienza  amministrativa sufficiente per rendersi consapevoli dell’impatto che ogni provvedimento normativo sia legislativo che regolamentare ha sulla vita concreta di ogni giorno dei loro amministrati?
Il consigliere comunale conosce quanto siano complicati i regolamenti comunali.
Lui percepisce  la loro complessità, si rende conto della montagna di carte inutili che queste norme amministrative comportano?
Se sì, vuol dire che conosce esattamente la portata del suo potere e che vuole che questo sia riconosciuto nelle giuste modalità.
La commissione più delicata è quella di vigilanza che è presieduta dalla opposizione.
Tutto ciò che non è chiaro passa in Commissione Vigilanza.
Le delibere  diventano più trasparenti, pronte per essere approvate o meno  dal consiglio.
Il Presidente è li a pungolare la maggioranza a dare spiegazioni a giustificare la sua azione di governo.
Purtroppo si trova con le armi spuntate in questa sua azione di controllo.
Lui non avrà il numero per fare passare anche una semplice mozione che figuri censura all’operato dell’amministrazione.
La maggioranza compatta gli voterà sempre contro.
Si sa, però, che col bipolarismo prima o poi la maggioranza diventa minoranza e finalmente i ruoli si invertono ed anche l’opposizione potrà governare e modificare tutto quello che in precedenza è stato fatto da chi la ha preceduta al governo.
Ciò serve a dimostrare che chi amministrava prima non era all’altezza del compito affidatogli dagli elettori.
Noi l’avevamo detto, noi l’avevamo fatto.
Le recriminazioni sono sempre all’ordine del giorno.
Lo statista guarda al futuro l’attaccabrighe guarda al passato per trovare motivi per discutere.
Il consigliere di maggioranza nella commissione di vigilanza deve stare zitto per non metter in difficoltà la sua componente incalzata dal presidente che fa parte dell’opposizione.
E’ un gioco di equilibri.
Purtroppo si deve camminare su di un terreno minato e una domanda non considerata nelle sue conseguenza anche più remote può generare polemiche tali da causare frane dalle proporzioni esagerate.

Da qui smentite, precisazioni  e la nave con difficoltà si rimette in rotta.

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