mercoledì 12 aprile 2017

Trump Donald J. Privacy

Trump Donald J. Privacy

C'è un muro che Donald Trump è pronto non a costruire ma ad abbattere: è la protezione dei nostri dati personali. Nel primo mese e mezzo alla Casa Bianca, The Donald ha già lanciato l’assalto alla riservatezza: a essere più 'nudi' non saranno solo gli americani, ma soprattutto i 'non statunitensi', europei inclusi.  Da sempre morbido con la sorveglianza di massa e “nemico” della privacy, Trump mette a segno le prime mosse presidenziali, incrinando pure i rapporti con Bruxelles e il già fragile accordo Privacy Shield - "Siamo vigili", ci conferma la commissaria Vera Jourova. Con l'ordine esecutivo sulla sicurezza, il presidente chiede di non rispettare la riservatezza dei "non americani", rendendo così più vulnerabili immigrati, lavoratori, studenti, turisti e creando fibrillazioni con Europa e Canada. Le associazioni per i diritti civili suonano l’allarme: "Temiamo violazioni e discriminazioni". Intanto gli uomini di Trump mettono a segno nuovi colpi: Ajit Pai, il repubblicano a capo dell’agenzia per le comunicazioni, ha appena sospeso le tutele dell'era Obama per la privacy, mentre il segretario John Kelly dichiara che le ambasciate potranno pretendere le nostre password social.
Da quando la Corte europea di Giustizia ha messo in guardia dalla sorveglianza di massa praticata negli Usa, dichiarando non valido il trasferimento dei nostri dati oltre oceano, l’Ue e Washington hanno dovuto trovare un nuovo equilibrio. Morto Safe Harbor, è nato Privacy Shield, una nuova modalità per far viaggiare i dati 'sicuri'. Ma se già con Obama gli attivisti della privacy lo ritenevano debole, ora l’accordo risulta fragilissimo..
Vera Jourova, la commissaria alla Giustizia 'madrina' del Privacy Shield. "Abbiamo chiesto chiarimenti a Washington", fa sapere da Bruxelles. "Le autorità Usa ci hanno risposto che l’ordine esecutivo di Trump non avrà impatti sullo Scudo per la Privacy. Ma rimaniamo vigili, e a fine marzo incontrerò le mie controparti statunitensi”.
L’Ottimista. Io non ho nulla da nascondere . Se già ai fini fiscali l’agenzia può accedere ai miei conti pubblici. I medici possono accedere alla mia cartella clinica. Di che cosa in più dovrei preoccuparmi?
In questo modo con meno privacy si potrebbero forse individuare meglio truffatori e delinquenti comuni.



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