mercoledì 5 aprile 2017

Economia, MEF. Manovra correttiva 2017



il Partito democratico non è mai stato così lontano dal governo Gentiloni come oggi. Alla vigilia della presentazione della manovra correttiva chiesta da Bruxelles e del Documento di economia e finanza. E soprattutto con lo sguardo rivolto alla scadenza elettorale sulla quale i conti pubblici peseranno molto
La correzione dello 0,2 per cento si farà". Nessun braccio di ferro con la commissione. Sarà accompagnata da misure di rilancio degli investimenti e da interventi per il terremoto. Ma non si scappa.
Dice Padoan che le "privatizzazioni sono una priorità" e i renziani ribattono che il mercato non è pronto, che si rischia una svendita. Padoan insiste: "Vanno fatte non perché ce lo chiede l'Europa o per abbassare il debito pubblico, ma perché rendono più efficienti le aziende". Un ragionamento piuttosto singolare per il membro di un governo di centrosinistra, per chi ha una storia nel Pci come Padoan.
Padoan illustra a grandi linee il Def. Non parla dell'aumento dell'Iva, accenna ai tagli sul costo del lavoro.
Ma spiega che occorre andare avanti sulle riforme: concorrenza, occupazione, giustizia sociale e catasto.
La riforma della rendita degli immobili però è un altro tema di scontro. Non piace all'Ncd come dice Beatrice Lorenzin: "No a una stangata sui proprietari degli immobili". Non piace a Matteo Renzi.
"La misura va bloccata. Perché una riforma simile dev'essere digerita dai cittadini e non si fa a fine legislatura ". Insomma, fa perdere voti a chi la vota.
Sono normali discussioni tra le forze di maggioranza, è la versione di Palazzo Chigi. Ma al momento della verità, la posizione di Renzi e quella del governo rischiano di allontanarsi. Sulle priorità di Padoan non c'è intesa. Come si farà allora a scrivere il Def? E come si arriverà a varare una legge di bilancio che tenga conto dei vincoli europei, delle clausole di salvaguardia e allo stesso tempo della necessità del Pd di arrivare forte al voto del 2018? Quella di ieri è stata la prima prova di un equilibrismo difficile da sostenere. Ha mostrato i problemi a reggere tante cose insieme, comprese le primarie del Pd che sono il 30o aprile, ovvero dopo la presentazione e il voto sul Def e dopo la manovrina. "Noi chiediamo rilancio degli investimenti pubblici e lotta alla povertà", chiede per esempio Andrea Martella, coordinatore della mozione Orlando, seguendo una linea più di sinistra. Nello stesso momento i dirigenti del partito di Angelino Alfano, al premier, domandano un intervento immediato per sostituire i voucher (e ottengono l'impegno per una misura entro il 15 maggio) e nuove misure sulla giustizia.repubblica.it/economia/2017/04/05.
Si può ridurre le tasse, mantenere le rendite parassitarie nelle municipalizzate, non toccare la tassazione degli immobili, efare la manovra correttiva sui conti pubblici. Sì. Basta pregare san Gennaro. L’ottimista.



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