venerdì 28 aprile 2017

Draghi Mario. Tassi di interesse ancora bassi

Draghi Mario. Tassi di interesse ancora bassi

Tassi di interesse ancora bassi, confermati ai minimi storici, e la possibilità di estendere il Quantitative easing se necessario. Su questi due punti continuerà ad agire la politica monetaria della Banca centrale europea (Bce), come ha spiegato il presidente Mario Draghi durante la conferenza stampa tenutasi dopo la riunione del Consiglio direttivo di questa mattina.
Draghi ha detto che è ancora opportuno sostenere “un elevato livello di accomodamento monetario”, anche se sembrano diminuiti i rischi al ribasso sulla crescita dell'eurozona e la ripresa sta diventando più solida. L'obiettivo è arrivare ad un tasso di inflazione del 2 per cento in tutta l'area euro, diminuendo il divario tra i diversi paesi. “Il nostro mandato non è definito sull'andamento dei singoli paesi" – ha detto riferendosi a recenti critiche di Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco ipercritico delle politiche espansive – e per questo “guardiamo alle medie”. Rispondendo ad una domanda sui bassi tassi di crescita dell'Italia, Draghi ha precisato che “Il mandato non è sulla crescita, ma sulla stabilità dei prezzi e quindi sul tasso di inflazione per l'intera eurozona”, perciò la Bce guarderà all'andamento medio per decidere la progressiva uscita dalla fase di stimoli straordinari.
Sono andati sistematicamente a vuoto i tentativi dei cronisti di carpire da Draghi qualche indicazione dell'umore della Bce rispetto alle prossime elezioni dei governi in diversi paesi, in primis in Francia dove si confrontano l'europeista Emmanuel Macron e l'euroscettica Marine Le Pen. La Bce valuta l'impatto che l'"incertezza politica" può avere sui tassi di inflazione come fattore, tra gli altri, capaci di influenzare la politica monetaria. ilfoglio.it/economia/2017/04/27/



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