sabato 18 marzo 2017

Terranova Cesare



Terranova, magistrato italiano, capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, era già stato procuratore d'accusa al processo contro la cosca di Corleone tenutosi nel 1969 a Bari, dove però quasi tutti gli imputati furono assolti. Si distinse per aver processato e condannato all'ergastolo, nel 1974, la "Primula rossa" di CorleoneLuciano Liggio (già assolto al processo di Bari).
Fu deputato alla Camera, nella lista del PCI, come indipendente di sinistra, eletto nel 1972 e nel 1976, fino al 1979, e fu membro della Commissione parlamentare Antimafia nella VI Legislatura, durante la quale contribuì, insieme ad altri deputati del PCI, ad elaborare la famosa relazione di minoranza in cui si criticavano aspramente le conclusioni di quella della maggioranza (redatta dal deputato democristiano Luigi Carraro), nella quale erano sottaciuti o sottovalutati i collegamenti fra mafia e politica, e in particolar modo il coinvolgimento della Democrazia Cristiana in numerose vicende di mafia.
Nella relazione di minoranza redatta da Terranova e dagli altri deputati venivano pesantemente accusati i democristiani Giovanni Gioia, Vito CianciminoSalvo Lima ed altri uomini politici di avere rapporti con la mafia.
Dopo l'esperienza parlamentare, Terranova tornò in magistratura per essere nominato Consigliere presso la Corte di appello di Palermo.
Il 25 settembre del 1979 fu ucciso con la sua fedele guardia del corpo, Lenin Mancuso. Francesco Di Carlo, di Altofonte, esponente di spicco del mandamento di San Giuseppe Jato,  indica in Luciano Liggio il mandante. Wikipedia.



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