lunedì 13 marzo 2017

Ruggiero Michele. Agenzia di rating Fitch

Ruggiero Michele. Agenzia di rating Fitch

Carcere a chi complottò contro l' Italia» Il pm di Trani chiede una condanna di nove mesi per l' analista dell' agenzia di rating Fitch, accusata di aver manipolato il mercato aprendo così la strada al governo Monti. Lannutti (Adusbef): «Berlusconi fu destituito dalla finanza criminale»
Continua la saga che vede protagoniste la giustizia italiana e le agenzie di rating, colpevoli di manipolare il mercato. Questa volta ad andarci di mezzo è stato l' analista di Ficth, David Willmoth Riley, per cui il pubblico ministero del Tribunale di Trani, Michele Ruggiero, ha chiesto nove mesi e 16.000 euro di multa. La colpa di Riley è quella di aver manipolato il mercato rilanciando dal 10 al 18 gennaio 2012 «indebiti annunci preventivi di imminente declassamento» dell' Italia, decretato ufficialmente dell' agenzia Fitch il 27 gennaio 2012.
Il punto in casi come questi è sempre il solito: possono delle società private come le agenzie di rating tenere in pugno una nazione e i mercati finanziari con i loro giudizi? Sono sentenze sempre motivate da preoccupazioni oggettive? Secondo l' accusa della Procura di Trani, no. Tanto che il pm Ruggiero sostiene che, a differenza di Ficth, l' Italia nel 2011 stesse ben meglio di quanto dichiarato dall' agenzia americana e soprattutto fosse ben più in forma di altri Paesi dell' Unione Europea.
Lo dimostrerebbe anche il documento di Stabilità finanziaria dell' epoca, citato dal pm come prova della salute - precaria ma non troppo - del nostro Paese.
Per questo motivo non c' erano «i presupposti per il doppio declassamento (da A a BBB+) operato da Fitch nel gennaio 2012». Il punto che vuole dimostrare il pubblico ministero è che Riley avrebbe divulgato «a mercati aperti informazioni che dovevano restare riservate, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari».
Riley sarebbe colpevole di aver agitato le acque senza motivo. Gli analisti di Fitch «travestono, mascherano le anticipazioni indebite sul declassamento imminente del rating dell' Italia attraverso spiegazioni di precedenti rating. Così si sottraggono alle sanzioni della Consob, perché le anticipazioni del rating sono vietate dai regolamenti, ma il mercato li prende sul serio. Infatti, ai tempi c' è stata volatilità negativa sul mercato», ha detto Ruggiero. Secondo la difesa, invece «non c' è stata alcuna diffusione di notizie false. Fitch ha trasferito al pubblico notizie vere. Questa circostanza è fondamentale, come afferma la Cassazione, ed è alla base del precetto di cui ci occupiamo.
Al processo sono costituite parte civile le associazioni dei consumatori Adusbef, Acu e Federconsumatori e 13 risparmiatori. «Quello del 2011 è stato un golpe», ha detto alla Verità Elio Lannutti, presidente di Adusbef.
«Quello di Berlusconi non era certo il mio governo, ma va detto che è stato destituito dalla finanza criminale. I banchieri hanno una giustizia privilegiata, ma questo non vale per il Tribunale di Trani. Per questo ci auguriamo che le richieste del pubblico ministero vengano accolte», ha continuato Lannutti.
Ora non resta che capire come andrà avanti il processo e quale sarà la sentenza che verrà emessa a febbraio sotto la luce dei riflettori. Fatto sta che la procura di Trani è piuttosto avvezza a processi contri nomi grossi del settore finanziario in nome di un «complotto» (solo presunto) che istituzioni finanziarie e agenzie di rating avrebbero ordito ai contro l' Italia, con il solo scopo di far impennare lo spread. Si tratta di inchieste che però finora sono finite nel nulla. Il processo contro Fitch è stato diviso in due parti, con un troncone spostato per competenza territoriale a Milano, dove il gip - su richiesta del pm - ha già archiviato le ac cuse di un altro analista coinvolto, Alessandro Settepani, le stesse per cui invece a Trani si chiede la condanna di Riley.
C' è poi un altro filone di inchiesta: Trani sta infatti cercando di vederci chiaro su un' altra firma del mondo del rating: Standard & Poor' s. Anche in questo caso l' accusa è di manipolazione del mercato a cinque tra analisti e manager della società.
Tra le persone ascoltate dai magistrati c' è anche il noto economista Luigi Zingales che ha difeso S&P, sostenendo che è stata l' unica a capire che alcuni Paesi europei come la Grecia potevano fallire. Ma anche in questo caso è ancora tutto da decidere. http://alfredodecclesia.blogspot.it/13.3.2017.



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