giovedì 23 marzo 2017

Economia MEF. Tasse artigiani



Gli artigiani, in particolare le piccole imprese, sono gravate a livello nazionale e locale, di  tassazione davvero elevata. Abbiamo svolto uno studio che riguarda l'intero Paese, da dove emerge che sulla micro impresa il 'total tax rate', ossia  la pressione fiscale totale, viaggia tra il 61 e il 63%, un livello difficilmente sostenibile per una micro impresa. Con il risultato che le aziende più marginali, quelle che non riescono a far quadrare i bilanci, se ne tornano nel sommerso". Una crisi, iniziata nel 2008. "Dopo un grande periodo di crescita, sono diversi anni che molte attività chiudono i battenti", osserva Di Costanzo. 
Tra i settori più colpiti l'edilizia, che ha subito un tracollo.  
Altro fenomeno quello delle imprese artigiane storiche, che sono state travolte dalla crisi: falegnami, corniciai, piccoli armatori, riparatori di radio e tv, magliai, piccoli produttori di poltrone e divani. "C'è questo fenomeno", prosegue Graziano Di Costanzo, "che se non è eclatante in termini di massa critica ed economica su grandi numeri, lo è dal punto di vista storico e della tradizione imprenditoriale. Ci sono molti artigiani che chiudono bottega, una parte di loro a conti fatti decide di lavorare a casa in nero. Questo metodo provoca un doppio danno, si fa concorrenza sleale ad un altro artigiano e lo Stato non incassa nulla. Oggi però assistiamo anche ad un fenomeno inverso. Molti cittadini per non spendere soldi, cercano gli artigiani per riparare elettrodomestici, per far sistemare delle scarpe, i divani, per piccoli lavori edili. Insomma anche se in modo minimo e dal basso si sta ricreando un mercato per quelle imprese artigiane più piccole". Le imprese con il segno positivo, secondo una indagine nazionale, invece sono le gelaterie-rosticcerie-ambulanti del cibo da strada che segnano un più 3.290. È boom, infine, per le imprese di pulizia e di giardinaggio  con più 11.370. ladiscussione.com.132.3.2016
Artigiano chiude per troppe tasse.
Il sottosegretario gli ricorda che sono state ridotte le tasse in particolare l’IRAP
Avercene di questi esperti che non sanno che l’irap non si applica agli artigiani
I servi di Stato devono lavorare in perdita e pagare tasse.
In più siccome molti dei loro laboratori sono storici non possono cambiare la destinazione e quindi neppure venderli visto che non c’è nessuno disposto a fare il servo si stato come loro.
Così non avremo dato gravi fiscali, ma avremo una marea di persone da assistere

Cesare Fedeli

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