martedì 27 dicembre 2016

Togliatti

Togliatti Palmiro

Togliatti si è trasferito nel 1934 a Mosca, dove divenne membro del Comintern, rientrò in Italia nel 1944 e promosse la collaborazione delle forze antifasciste.
Fu membro della Costituente e dal 1948 deputato. Teorizzò la cd. via italiana al socialismo, ma rimase sempre profondamente legato all'Unione Sovietica. *
Il 1926 fu l'anno dell'ascesa di I. V. Stalin ai vertici del potere sovietico e della resa dei conti fra la maggioranza del partito bolscevico, guidata da Stalin e N. I. Bucharin, e l'opposizione raccolta intorno a L. D. Trockij, G. E. Zinov´ev e L. B. Kamenev.
Sul modo di intendere la strategia staliniana che teorizza la fine della prospettiva della "rivoluzione mondiale", la costruzione del "socialismo in un paese solo", la riduzione del ruolo dei partiti comunisti alla difesa dell'URSS, nell'ottobre 1926 si verificò uno scontro politico molto aspro fra Togliatti e Gramsci. In esso affiorarono rilevanti divergenze strategiche fra loro, mai più conciliate.
Dal VII Congresso Togliatti divenne una figura eminente del comunismo internazionale e in questo ruolo, nel 1936, assolse il compito di sostenere con l'attività di propaganda il processo contro l'opposizione trockista, che si concluse con l'esecuzione di Kamenev e Zinov´ev inaugurando la stagione del Grande Terrore. Malgrado l'inizio del terrore, il comunismo antifascista ebbe ancora un ruolo importante nel 1936 e Togliatti, sostenuto da Dimitrov, dette un contributo originale allo sviluppo di una strategia democratica del Comintern.
La caduta del fascismo non lo colse di sorpresa e nell'autunno del 1943 Togliatti elaborò una proposta politica rivolta a tutti i partiti antifascisti che prevedeva l'accantonamento della questione istituzionale e la partecipazione al governo Badoglio per collaborare con gli Alleati alla sconfitta di Hitler e alla liberazione dell'Italia del Nord.
Ministro senza portafoglio nel governo Badoglio e nel successivo governo Bonomi, dopo la Liberazione Togliatti assunse il dicastero della Giustizia nel governo Parri e lo mantenne nel primo governo De Gasperi.
In tale veste promosse una amnistia che comprendeva anche reati politici commessi durante il fascismo con l'obiettivo di favorire la riconciliazione nazionale e allargare il consenso alla costruzione della democrazia.
Il suo impegno principale fu quello di trasformare il PCI in un partito di massa ideologicamente pluralistico (il "partito nuovo"), che costituì una novità assoluta nel movimento comunista e una leva per caratterizzare la nuova democrazia italiana come una "democrazia di partiti", basata sulla partecipazione diffusa e sulla mobilitazione dei cittadini. A questa visione corrispondeva il progetto di una "democrazia progressiva", cioè di uno Stato democratico avanzato basato sul riconoscimento non solo delle libertà e dei diritti politici, ma anche dei diritti sociali, della proprietà pubblica e cooperativa accanto alla proprietà privata, e della programmazione economica.
Una democrazia liberale molto diversa da quella prefascista, aperta a trasformazioni di contenuto socialista (le "riforme di struttura") e alla possibilità che la classe operaia, mostratasi la più aderente all'interesse nazionale nella lotta al fascismo e nella guerra di liberazione, si affermasse come classe dirigente del paese.
I contenuti programmatici della "democrazia progressiva" erano condivisi dai principali partiti antifascisti e furono recepiti dalla Costituzione del 1948 che Togliatti considerò, quindi, il "programma fondamentale" del PCI.
Membro dell'Assemblea Costituente, dopo le elezioni politiche del 1948 guidò il partito all'opposizione rispetto ai vari governi che si succedettero sotto la guida della Democrazia Cristiana, proponendo la "via italiana al socialismo", cioè la realizzazione del progetto comunista tramite la democrazia, ripudiando l'uso della violenza e applicando la Costituzione italiana in ogni sua parte.
Il sostegno del PCI alla repressione della rivolta ungherese (novembre 1956) determinò la frattura con il PSI di P. Nenni e il suo isolamento.
Con la rottura fra l'URSS e la Cina di Mao, il XX Congresso segnò l'inizio della crisi del movimento comunista.
Togliatti la percepì tempestivamente e propose una sua riorganizzazione "policentrica", più aderente alla struttura del mondo che stava emergendo dalla guerra fredda, e una diversa unità basata sul riconoscimento delle differenze e dell'autonomia dei paesi socialisti e dei partiti comunisti. treccani.it.
Sopravvissuto ad un attentato nel 1948, Togliatti morì nel 1964, durante un periodo di vacanza che stava trascorrendo in Crimea sul Mar Nero, nell'allora Unione Sovietica.


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