martedì 27 dicembre 2016

Tanassi Mario



Lo statista di Ururi fu tre volte ministro della Difesa, tra il 1972 e il 1973 anche vicepresidente del Consiglio, e quindi titolare delle Finanze. Credette all’unificazione socialista (1966), ma poi la mandò subito a monte per interessi di partito, di bottega, di clan.
Tanassi si definiva “il capro espiatorio” dello scandalo Lockheed, il socialdemocratico Mario Tanassi.
Probabilmente lo fu pure, e non perché fosse immacolato. Soltanto perché risultò uno dei pochissimi a pagare. Riconosciuto il primo marzo 1979 colpevole di corruzione per atto contrario ai doveri d’ ufficio, fu condannato dai membri della Corte costituzionale a due anni e quattro mesi di reclusione, 400 mila lire di multa e l’interdizione dai pubblici uffici per due anni, sei mesi e venti giorni.
Fu condannato perché da ministro della Difesa che aveva agevolato la compagnia americana Lockheed a vendere all’Aeronautica italiana i suoi C-130 Hercules, quadrimotori a turboelica capaci di trasportare, a seconda dei casi, soldati, barelle, mezzi di artiglieria, autocisterne. Gui venne assolto. Tanassi, di una forza politica più piccola, no. http://cinquantamila.corriere.it/

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