lunedì 26 dicembre 2016

Mattei Enrico

Mattei Enrico

Mattei nel 1945 fu nominato commissario liquidatore dell'Agip. Disattendendo il mandato, egli ne fece, invece, una multinazionale del petrolio (dal 1952 ENI), protagonista del miracolo economico postbellico.
L'incarico avrebbe dovuto limitarsi alla liquidazione e alla chiusura dell'azienda pubblica, ma appena si fu insediato, ebbe modo di valutare le potenzialità di sviluppo dell'ente, convincendosi che avrebbe potuto essere una risorsa di grande utilità per il Paese.
Solo pochi anni prima l'Agip aveva infatti costituito la SNAM, una società dedicata per gestire il nascente mercato del gas e realizzare metanodotti. L'anno prima, nel 1944, era stato perforato a Caviaga, alle porte di Lodi, un pozzo esplorativo provante la presenza di un giacimento di gas metano, che era stato quindi richiuso per timore che potesse cadere in mani tedesche. Tutto, aveva concluso Mattei, pareva dischiudere a un florido sviluppo, anziché a una liquidazione.
Mattei riuscì invece a risollevare il destino della società, che ben presto avrebbe imposto all'attenzione, non solo nazionale, come esempio della capacità italiana di risollevare il capo dopo la distruzione economica e industriale subita a causa della guerra.
L'esperienza di Mattei all'Agip prima, e all'Eni poi, attraverso passaggi quasi sempre avventurosi, a volte coperti da un velo di mistero, con le caratteristiche del comportamento del personaggio Mattei, avrebbe posto le basi per il rilancio di un'azienda ritenuta improduttiva e costosa.
Mattei si insediò il 12 maggio 1945, la sua nomina fu poi ratificata il 16 giugno da Charles Poletti, capo dell'amministrazione militare alleata.
Mentre abilmente "traccheggiava" prima di "riconsegnare i libri", rinviando la liquidazione, Mattei analizzò il sistema di assegnazione dei permessi di ricerca e delle concessioni di coltivazione del giacimento in vigore al tempo, con le quali lo Stato concedeva a soggetti privati (in genere aziende minerarie, e l'Agip era una di queste, senza privilegi derivanti dall'essere di proprietà statale) il diritto di eseguire prospezioni, ricerche e perforazioni nel sottosuolo al fine di verificare la presenza di giacimenti petroliferi o di gas.
In caso di ritrovamento positivo, la successiva concessione di sfruttamento governativa garantisce il diritto di estrazione e di vendita del prodotto, con il pagamento di una royalty percentuale allo Stato.
Le concessioni di ricerca e sfruttamento sarebbero state il campo di battaglia di Mattei, in Italia e all'estero, il terreno di scontro sul quale sarebbe stata celebrata la sua gloria e sul quale sarebbe ricaduta la sua polvere: la sabbia del deserto.
In Italia queste concessioni erano quasi esclusivo appannaggio di aziende straniere, con una certa prevalenza di quelle statunitensi. L'Agip, inoltre, non veniva preferita fra le aziende concessionarie malgrado la professionalità e la capacità tecnica del personale e le competenze acquisite in anni di ricerca.
Poiché formalmente si doveva registrare una sorta di "unità nazionale" sul proposito di chiudere l'ente, pur variamente motivata, non era possibile richiedere al governo ulteriori stanziamenti per la ricerca e per il perfezionamento dei mezzi, né certamente avrebbe avuto senso richiedere nuove concessioni, perciò Mattei cominciò a lavorare con intensità per verificare se in taluna delle concessioni correnti vi fosse la possibilità di raggiungere qualche risultato.
Riunì quasi segretamente lo staff tecnico, e dopo che lo ebbe ammonito sul poco ortodosso motivo dell'iniziativa concentrò le forze aziendali su quei siti di ricerca nei quali poteva essere più probabile il ritrovamento di qualche materiale.
Nel frattempo operò acrobatici artifici contabili per destinare fondi alla ricerca, attingendoli dagli stanziamenti ricevuti per l'ordinaria amministrazione.
Chiese e ottenne prestiti diretti da parte di alcune banche, che malgrado la sorpresa e alcune diffide di fonte politica furono ben liete di concedergli fiducia e soprattutto denaro, col quale tappò i buchi di bilancio che qualcuno avrebbe poi definito "agghiaccianti".
Divenuto noto l'attivismo del nuovo leader, però, pronte giunsero al governo pressioni poco velate da parte delle compagnie statunitensi, accompagnate peraltro da presunti dossier spionistici coi quali si insinuava il sospetto che Mattei fosse animato da simpatie social-comuniste forse maturate, si sosteneva, durante la Resistenza.
Il governo, aprendo a queste pressioni, degradò Mattei a consigliere d'amministrazione e lasciò che gli statunitensi potessero rimescolare a loro piacimento i programmi di concessione, permettendo loro gratuitamente di usufruire degli studi tecnici effettuati dall'Agip negli anni venti, studi portati avanti a proprio costo (o meglio, a costo dello Stato).
Nel 1949, a Cortemaggiore (PC) fu trovato il petrolio.
In realtà era una piccola riserva poco significativa rispetto al fabbisogno energetico nazionale, ma ancora una volta la sua innata capacità di orientamento della comunicazione, con slanci di genio e trucchi da venditore, consentì a Mattei di guadagnare trionfalisticamente per settimane le prime pagine dei giornali, dove, con allusioni e mezze verità dichiarò che si era all'inizio di una nuova era.
Mentre le azioni dell'Agip salivano a valori senza precedenti, l'Italia distrutta dalla guerra si illudeva di aver trovato una fonte di riscossa, una speranza di riscatto.
Il governo De Gasperi ricevette dunque dalla scoperta un'importante iniezione di fiducia popolare Il disegno di legge in discussione fu stravolto e si tradusse in una legge assai diversa da quella inizialmente proposta. Le aspettative statunitensi venivano tutte deluse: lo Stato riservava per sé le concessioni per le ricerche in Lombardia e nell'Italia settentrionale, rilasciando ai competitori concessioni scarsamente apprezzate in altre parti della Penisola. Contemporaneamente, prendeva corpo anche normativamente l'idea di un super-ente (l'ENI) che avrebbe dovuto coordinare tutte le politiche energetiche del Paese.
La figura di Mattei cominciava a volteggiare sull'onda di una popolarità di prima grandezza, non limitata dalla condizione di parlamentare schierato.
Nel 1952 l'Agip si dotò del noto logo con il cane a sei zampe, e si preparò alla prossima nascita dell'Eni, Ente Nazionale Idrocarburi.
Mattei si preparò conseguentemente ad assumere il ruolo di responsabile nazionale delle politiche energetiche, governando il neonato organismo senza mai essere posto in discussione, prima da presidente, poi anche da direttore generale. L'Eni era Mattei, e Mattei era l'Eni.
I rapporti con le compagnie statunitensi, che di fatto detenevano un monopolio di fornitura sull'Europa occidentale, si erano incrinati non molto tempo addietro ed erano divenuti tesi per via della recente legge petrolifera, perciò il prodotto importato costava caro e non sempre era di buona qualità.
Mattei studiò a fondo i comportamenti commerciali delle principali compagnie del settore e decise che in fondo non gli mancava nulla per gettarsi nella competizione sul mercato dell'approvvigionamento. Egli cercò quindi di far entrare l'Agip nel "Consorzio per l'Iran", il cartello delle sette principali compagnie petrolifere.
La richiesta di Mattei fu respinta. Se le concorrenti si erano riunite in un cartello, l'Eni poteva ben muoversi da indipendente, cercando nuovi accordi e nuove alleanze commerciali per svincolare l'Italia dal ricatto commerciale straniero. Mattei cercò allora il rapporto diretto con lo Scià di Persia e la NIOC ottenendo una concessione a condizioni particolarmente favorevoli per l'Iran, ma attirandosi in tal modo l'inimicizia del cartello delle sette sorelle.
Mattei fece dell'ENI anche un centro d'influenza politica, attraverso la proprietà di media quali il quotidiano il Giorno e finanziamenti ai partiti. Sempre vicino alla sinistra democristiana, morì nel 1962 in un misterioso incidente occorso al suo aereo personale, nei pressi di Bascapè. Nel 2012 una sentenza di un processo collegato, quella sulla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro che indagava sul fatto, ha riconosciuto ufficialmente che Mattei fu vittima di un attentato. WIkipwedia

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