mercoledì 28 dicembre 2016

Matera. Ferrovia

Opere incompiute.
Per le Ferrovie dello Stato Matera non esiste. Cancellata. Il nome della futura capitale europea della cultura non appare in nessun tabellone delle partenze.
La città dei Sassi, il patrimonio dell'umanità riconosciuto dall'Unesco, è l'unico capoluogo d'Italia tagliato fuori dalla rete ferroviaria nazionale.
Benvenuti a Matera, dove il binario che non c'è porta alla stazione mai aperta.
Uno scalo targato Fs, Matera, ce l'ha.
Basta scendere in località "la Martella", a pochi minuti dal centro, per goderselo in tutta la sua incompletezza.
Centinaia e centinaia di metri quadrati di piazzale, l'ipotetico parcheggio, nel mezzo del quale si erge la stazione rivestita in pietra: le porte sono murate, le pensiline cadono a pezzi, nei due solchi per i binari crescono sterpaglie alte due metri.
Abbandonata e in rovina. Presenza ormai accettata dai 60mila materani, che tra cinque anni vedranno arrivare, quasi tutti in macchina o in pullman, almeno 5 milioni di turisti.
Già così, fa male. E però dallo scalo mai aperto si allunga una lingua di cemento di 29 chilometri, che passa davanti alla Cripta del Peccato Originale sfregiandone la bellezza, attraversa colline su ponti con pilastri di trenta metri e campate di acciaio, taglia tutta la valle del Basento con una cicatrice di calcestruzzo, si infila in una galleria lunga 11 chilometri sotto il bosco della Manferrana fino a sbucare a Ferrandina.
Un vilipendio alla Basilicata che rimarrà tale, perché dal 1986, data di inizio lavori, le Fs non sono state in grado di completare l'opera con rotaie e cavi elettrificati. Dunque la linea che doveva collegare Matera e creare un corridoio fino a Napoli, è rimasta incompiuta.
Un progetto nato:I lavori sono andati avanti a passo di lumaca: le aziende ingaggiate fallivano una dopo l'altra, per colpa degli eccessivi ribassi nelle gare d'appalto. La costruzione della galleria Miglionico, scavata nel terreno argilloso e resa fragile da gas sotterranei, fu un disastro e comportò un incremento di spesa di decine di miliardi di lire e il giorno del varo del ponte di ferro sul fiume Bradano la struttura si piegò. Secondo alcuni calcoli, la spesa complessiva della Ferrandina- Matera ammonta a 530 miliardi di lire (270 milioni di euro).
La regione Basilicata e il ministero delle Infrastrutture conclusero un accordo per completarla, «entro il 31 dicembre 2008» con i fondi delle aree sottosviluppate. Non si è mossa una ruspa. Ormai era evidente a tutti che fosse un affare in perdita. Le Fs hanno recentemente dichiarato che per completare l'opera servirebbero altri 150 milioni di euro, che non hanno.
Matera non avrà i convogli di Trenitalia entro il 2019, quando vestirà i panni della capitale europea della cultura. repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/21/

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