sabato 31 dicembre 2016

Gabrielli Franco

Gabrielli Franco

Con una circolare di due pagine, trasmessa ieri mattina a tutte le Prefetture e Questure del Paese, ai comandi di Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, il nuovo ministro dell'Interno, Marco Minniti, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli, annunciano una stagione di tolleranza zero sul terreno dei respingimenti dei migranti irregolari.
E’ la sincera presa d'atto di un fallimento consumato in questi anni.
Con il coinvolgimento di tutte le forze dell'ordine in "piani straordinari di controllo del territorio".
Impegnando il governo, Minniti e Gabrielli prendono in carico la questione che è stata sin qui la tomba di ogni esecutivo e su cui, di qui ai prossimi mesi, si definiranno, insieme, i nostri rapporti di forza con l'Unione Europea e l'esito delle elezioni politiche.
Quindicimila espulsioni tra il gennaio 2014 e oggi a fronte di 500mila arrivi. Statistiche che, nella loro brutalità, fanno della presenza di migranti irregolari nel nostro Paese "non più solo un problema di ordine pubblico, ma una questione su cui si gioca la tenuta del tessuto democratico del Paese" .
La circolare di Gabrielli non è, ne potrebbe evidentemente esserlo, un documento di "policy" sull'immigrazione ma è l'annuncio di un cambio di passo nelle routine di polizia. Appare necessario conferire massimo impulso all'attività di rintraccio dei cittadini dei Paesi terzi in posizione irregolare. In particolare, attraverso una specifica attività di controllo delle diverse forze di polizia. S
Sarà a tal proposito necessario, fornire loro indicazioni specifiche affinché, in caso di rintraccio di detti stranieri, assumano diretti contatti con gli Uffici immigrazione delle Questure territorialmente competenti, cui spetta l'avvio delle procedure di espulsione.
Come accaduto due settimane fa, con il varo di una nuova dottrina di prevenzione antiterrorismo, lo schema torna ad essere quello della piena "devoluzione" dei piani di "rintraccio ed espulsione degli irregolari" dal centro alla periferia.
Con l'attribuzione di un ruolo centrale ai cosiddetti Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Nella sede dei Comitati provinciali potranno essere attivati piani straordinari di controllo del territorio volti non solo al contrasto dell'immigrazione irregolare, ma anche allo sfruttamento della manodopera e alle varie forme di criminalità che attingono dal circuito della clandestinità".
L'idea di aumentare la pressione di polizia sul circuito illegale dello sfruttamento dell'immigrazione clandestina - dai controlli nei cantieri edili, a quelli nelle cucine dei ristoranti e nei mercati, per non dire dei circuiti del piccolo spaccio - è del resto funzionale non solo a far salire il numero dei "rintracci" degli irregolari, ma anche a mantenere fede alla cornice "politica" in cui questo passaggio "securitario" dichiara di iscriversi.
E’ la presa d'atto che la strada che porta alla piena accoglienza e a politiche di inclusione dei migranti regolari passa necessariamente attraverso prassi di respingimento efficaci e credibili nei confronti degli irregolari.
Per il nostro Paese - spiega ancora una qualificata fonte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - significherebbe far salire il numero delle espulsioni su base annua a 10 mila unità, contro le 5 mila attuali.
Con l'obiettivo ambizioso, ma non irrealistico di arrivare a 20 mila".
Impedendo in questo modo che, magari, rientri attraverso la finestra del diritto di asilo per ragioni umanitarie, chi non si riesce ad espellere dalla porta principale dei respingimenti.
Finché non si definiranno accordi in grado di governare i flussi in entrata, restituire legalità e piena dignità alla condizione di migrante nel nostro Paese sarà come svuotare il mare con un secchiello.
Il ministro dell'Interno avrà in gennaio incontri bilaterali a Malta, in Egitto, Tunisia e Libia. repubblica.it/
cronaca/2016/12/30/.
Capodanno blindato in tutta Italia per il rischio terrorismo. A Roma in campo cecchini e polizia fluviale.
A Milano smartphone antiterrorismo di ultima generazione.
A Bologna un drone per trasmettere in streaming le immagini della piazza.
A Firenze metal detector per accedere al concertone.
A Torino barriere antisfondamento (i betafence) per proteggere Piazza San Carlo.
A Palermo il sindaco vieta i botti, mentre è di parere opposto il primo cittadino di Sestriere, stazione sciistica vip del Torinese.
A Genova per garantire la sicurezza ci saranno reparti speciali dei carabinieri: l'aliquota primo intervento (Api), e la squadra operativa di supporto (Sos). news/30.12.2016.

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