martedì 27 dicembre 2016

Banco Posta. Fondo Obelisco



Poste Italiane hanno dato vita al fondo Obelisco.
Il fondo immobiliare è stato lanciato nel 2005, ai tempi della gestione di Massimo Sarmi, che è stato investito in pieno dalla crisi del mattone italiano, ma non solo da questo. Completata la sottoscrizione (68.880 le quote assegnate), il fondo Obelisco è stato collocato a fine 2005 con un valore unitario di 2.500 euro e a giugno del 2006 è arrivato lo sbarco a Piazza Affari con lo stesso valore. Un valore evidentemente esagerato, se si considera che il prezzo scende sin da subito (nonostante il buon andamento dell’immobiliare in quel periodo) e già a metà 2008 le quotazioni toccano quota 1.700 euro.
Da allora è stato un calvario continuo, con le quotazioni che sono arrivate alla scadenza decennale del fondo a quota 600. A quel punto è stata richiesta e ottenuta una proroga fino al termine del 2018 per favorire lo smobilizzo degli investimenti in portafoglio, con l’auspicio di spuntare prezzi migliori.
Un’altra scelta che finora non ha pagato, dato che le quotazioni sono scese di altri 100 punti.
Insomma, un bagno di sangue per i sottoscrittori.
A leggerla con occhi attenti, la proposta di contratto poneva in luce i rischi di questa tipologia d’investimento, ma il profilo medio dei clienti di Poste è fatto di persone che probabilmente non hanno competenze finanziarie elevate e nemmeno una spiccata resistenza alle turbolenze dei mercati. Di sicuro l’andamento del mercato immobiliare in questi anni non ha aiutato, ma è pur vero che lo sconto medio sul Nav per questa tipologia di prodotti si aggira intorno al 40%, mentre in questo caso si sale al 62%.
Intanto, rivela l’ultimo documento del gestore, il tasso di occupancy (occupazione) dei beni si aggira poco sopra la metà del totale. Queste spiegazioni tecniche non risolvono il nodo della questione: perché Poste, durante la precedente gestione di Sarmi, aveva spinto per la sottoscrizione di questi fondi, che hanno un profilo di rischio non proprio basso.
Ci sono gli estremi per avviare un’indagine per violazione del regolamento intermediari, dato che non è stata rilevata la propensione al rischio dei sottoscrittori? repubblica.it/2016/03/14.

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