giovedì 8 ottobre 2015

Acquisizione sanante. Legittimità

Il  Consiglio di Stato con la sentenza n. 4403 del 21 settembre 2015 si è espresso circa la legittimità di un provvedimento di acquisizione sanante emesso a seguito del passaggio in giudicato di una sentenza che ha ordinato la restituzione di un’area illegittimamente occupata, chiarendo che  la natura del provvedimento di acquisizione va configurato come strumentale alla positiva conclusione del procedimento di restituzione previa bonifica del sito, non ponendosi pertanto in contrasto con il giudicato intervenuto.
Al riguardo il Collegio ha richiamato la  sentenza n. 71 del 30 aprile 2015 della Corte Costituzionale,  con cui quest’ultima prende atto delle differenze fra il precedente meccanismo acquisitivo ed il nuovo istituto dell’acquisizione sanante che viene caratterizzato dalla necessaria rinnovazione della valutazione di attualità e prevalenza dell’interesse pubblico a disporre l’acquisizione, dallo stringente obbligo motivazionale che circonda l’adozione del provvedimento e, per i fini che interessano in questa sede, “dal carattere non retroattivo dell’acquisto”.
Ad avviso del Collegio, non vi è dubbio che dal giudicato sia disceso l’obbligo dell’amministrazione di restituire l’area occupata sine titulo al ricorrente, ma è altrettanto indubbio che con il provvedimento di acquisizione ex art. 42 bis, l’Amministrazione ha inteso sanare tale situazione di fatto illecita, acquisendo il relativo titolo di legittimazione.

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