martedì 15 settembre 2015

Tasse sui profitti delle imprese americane all'Estero

MILANO - Una tassa una tantum del 14% su 2mila miliardi di profitti offshore già accumulati dalle società statunitensi all'estero. 
E' quanto prevede la manovra 2016 di Barack Obama, che intende usare le risorse per progetti infrastrutturali ma anche per coprire il deficit di Highway Trust Fund. In futuro, le compagnie con base negli Usa - secondo la proposta di bilancio - pagherebbero una tassa del 19% su tutti gli utili conseguiti all'estero, ma sarà previsto anche un credito d'imposta per le tasse versate all'erario degli altri Paesi.

Obama sta cercando da una parte di porre freno al fenomeno che ha visto "scappare" sempre più - dal punto di vista fiscale - le grandi aziende verso Paesi che offrono tassazioni più vantaggiose. Molte società Usa hanno infatti acquisito competitor in sistemi fiscali strategici, quali l'Irlanda, per poi 'appendervi il cappello'. D'altra parte, però, il leader Usa sta cercando anche di fissare un quadro fiscale certo e non troppo punitivo, come richiedono le stesse aziende che lamentano l'incidenza troppo elevata delle tasse, responsabile del loro atteggiamento esterofilo.

Secondo la regola attuale, le compagnie Usa sono sottoposte a una tassazione fissata al 35% degli utili che raccolgono in giro per il mondo. Godono di un credito d'imposta per i pagamenti fatti agli altri governi e non devono versare nulla al fisco di casa fin quando non rimpatriano i capitali. Il sistema incentiva così a rendicontare utili fuori dai confini nazionali e a lasciarli lì. Microsoft, ad esempio, ha quasi 93 miliardi di profitti fuori dagli Usa e se li dovesse riportare in casa dovrebbe versare 29,6 miliardi di dollari, con un'incidenza al 32% circa. Visto che le regole dicono che la società che rimpatria i profitti deve pagare la differenza tra il 35% di tassazione americano e l'aliquota straniera che viene applicata nel Paese dove sono presenti i profitti, ciò significa che finora Microsoft ha pagato il 3% circa di tasse. 

Il piano, che sta conquistando l'attenzione della stampa finanziaria e non solo, farà parte di un budget complessivo da 3.990 miliardi di dollari, costruito per andare a supporto delle middle class americana. Secondo i documenti di cui dà conto Bloomberg, dalla mossa sulla tassazione dei profitti esteri si attendono 238 miliardi di dollari.

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