mercoledì 16 settembre 2015

Sanità digitale è possibile?

Ben 6,9 mld di euro l’anno: ecco quanto risparmierebbe il Servizio Sanitario Nazionale con la digitalizzazione del sistema e la telemedicina. Con i numeri  dell’Osservatorio Netics, si è aperto S@lute, Forum della Sanità digitale (alla LUISS a Roma fino al 12 settembre, in viale Romania 32)
Secondo la ricerca che ha aperto il Forum, 2,5 mld di risparmi arriverebbero dotando gli ospedali di strumenti a supporto delle decisioni terapeutiche, basati su sistemi di Evidence Based Medicine (Ebm). 
L’integrazione tra ospedale e territorio, attraverso la telemedicina, può essere veicolo di risparmi pari a circa 1,4 mld l’anno. 
Sempre secondo lo studio i Cup, i centri unici per le prenotazioni, dovrebbero trasformarsi in strutture capaci di relazionarsi in maniera più efficiente e interattiva con il paziente, 7 giorni su 7. Oltre a migliorare la qualità della relazione con gli assistiti «questo intervento – ha sottolineato la ricerca – può generare, nel lungo periodo, una riduzione dei costi di gestione dei Cup pari a 100-150 mln di euro». Poi con l’introduzione su scala regionale di sistemi informativi di tipo Enterprise Resource Planning e attraverso la centralizzazione degli acquisti è possibile ridurre i costi di 3 mld di euro l’anno.
«La sanità digitale è una partita che l’Italia non può perdere e che, quindi, deve giocare. Adesso. In ballo, per il Servizio Sanitario Nazionale, c’è la possibilità o meno di reggere l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, mantenendo intatto il requisito dell’universalità delle cure e il rapporto tra qualità e quantità delle prestazioni» ha sottolineato Paolo Colli Franzone, direttore scientifico di S@lute.
S@lute chiude la tre giorni il 12 settembre con “All you can IT”: barcamp in cui le startup più innovative di sanità digitale incontrano i venture capitalist e le aziende farmaceutiche. Per toccare con mano la trasformazione digitale del sistema della sanità e mettere le ali alle idee più interessanti.

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