giovedì 27 agosto 2015

L'albergo

L’albergo.


“Quell’albergo di Don Felice non deve mai essere costruito.” disse don Ignazio aggrottando le sopracciglia.
“Chi crede di esser quello là per fare un affronto a Don Ignazio?” e qui cominciò a digrignare i denti e quando don Ignazio digrignava i denti c’era d a essere preoccupati.
Lui aveva amici ovunque nel paese se dovevi chiedere qualcosa a qualcuno privato o pubblico che fosse la domanda era sempre la stessa :
“Lei è amico di Don Ignazio?”
Se eri e ti dichiarava amico allora tutto diventava semplice tutto correva liscio, ma se non era così le cose si facevano complicate.
Quello là pensava che se la legge era dalla sua parte poteva fare un affronto a Don Ignazio costruendo un albergo più alto del suo.
Colla faccia arrossata dalla rabbia e con gli occhi feroci che pareva volessero sbranare tutti quelli che incontrava Don Ignazio si recò di volata dal sindaco Questo un tipo insignificante aveva mille motivi per essergli amico.
I voti glieli aveva procurati Don Ignazio che in paese aveva fatto mille favori a tutti e a quelli che non aveva fatto piaceri se ne stavano ben attenti a  non mettere intralci alle sue imprese.
Il Sindaco ebbe ben a spiegare che la licenza era in regola che non ci si poteva fare nulla e che la costruzione dell’albergo anche se più imponente di quello di Don Ignazio era perfettamente regolare.
Don Ignazio invece di calmarsi cominciò ad andare su tutte le furie e cominciò a urlare che non gliene fotteva niente che quell’albergo non si doveva fare e che anche se era iniziato non era detto che dovesse essere terminato.
“ Una gabola in edilizia la si trova sempre  per bloccare la costruzione .
E’ possibile che tutto sia regolare che non vi sia un dettaglio che potesse essere invocato per fermare i lavori?”
Non c’era nulla da fare il Sindaco convocò il geometra addetto ai lavori.
“Geometra Rossi lei da quanto lavora qui al comune? Dieci anni se  non sbaglio, meriterebbe una promozione, non crede?
Mi sembra però che la pratica dell’albergo abbia suscitato delle lamentele da parete di Don Ignazio. Lei può darci delle spiegazioni?”
Il geometra Rossi era uno che cercava di lavorare il meno possibile in comune perché aveva delle attività in proprio però una promozione avrebbe potuto risolvere molti problemi oltre che economici anche di prestigio.
Quegli invidiosi dei suoi colleghi sarebbero stati alle sue dipendenze e si sarebbe vendicato del fatto che lo prendevano sotto gamba perché era alto solo un metro e cinquantacinque centimetri.
E’ una bella disdetta essere alto solo un metro e cinquantacinque centimetri; tutti ti prendono sottogamba e ti coglionano per la tua bassa statura.
Era una bella occasione per  montare sullo scanno più alto degli uffici tecnici comunali.
Lui era una persona sveglia e capì subito che bisognava bloccare i lavori di costruzione dell’albergo.
“Si in effetti la pratica è cominciata regolarmente ma il genio civile deve ancora concedere una autorizzazione e i tempi di rito sono trascorsi per cui forse si potrebbe sospendere i lavori per il momento.”
Sulla faccia crucciata di Don Ignazio ricompare un timido sorriso di soddisfazione.
Si questa era la strada giusta il geometra aveva visto bene si poteva portare avanti.
In fin dei conti che rischi c’erano nessuno al massimo il provvedimento di sospensione poteva essere impugnato ma una volta bloccati i lavori finalmente il boccino tornava in pugno a Don Ignazio visto che il dott. Crociato era nelle sue mani.
“Potremmo avere delle grane con la giustizia” chiese il sindaco che pur avendo la necessità di assecondare il padrone del paese aveva anche una paura matta di avere delle grane.
“L’amministrazione ha sempre ragione fino  a prova contraria e di problemi della giustizia non ce ne sono perché con ricorsi controricorsi  si arriva alle calende greche e quello lì l’albergo lo dovrà vendere per sostenere le spese.
A noi processi, avvocati non costano nulla perché chi paga è il comune che si presume faccia le cose in regola e parte quindi avvantaggiato qualora si finisca in tribunale.
Siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico mio caro amico.”
Fu così che Don Felice si trovò un ordine di sospensione della costruzione.
Quando si recò in comune protestare capì subito che dietro l’operazione ci stava  Don Ignazio effettivamente costruire un albergo più alto del suo era una offesa palese; ma l’architetto ha detto che era tutto in regola che non c’erano problemi che la legge era dalla sua parte e ci era cascato nella trappola della legalità.
La legge non è dalla parte dei cittadini ma sostiene chi la applica ossia il comune che è una pubblica amministrazione che per suo carattere di pubblico ottiene un attestato di legalità su tutto quello che fa.

Se dietro al comune ci sta Don Ignazio è chiaro anche la legge lo avrebbe difeso, quindi la partita nasceva tutta a suo favore.

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