lunedì 27 aprile 2015

Migrantes

Il naufragio dell’Europa

Profughi_Lampedusa200
Con il naufragio di oltre 700 migranti vicino alle coste libiche, nella notte tra il 18 e il 19 aprile, è naufragata anche l’Unione Europea come patria dei diritti umani. L’Unione Europea è diventata una Fortezza che respinge i ‘naufraghi dello sviluppo’ , il frutto di un Sistema economico dove pochi (il 20% della popolazione del mondo consuma il 90% dei beni prodotti). Questo sterminio di innocenti, questo genocidio dura da 18 anni. Nel 2014 sono morti 3.500 migranti, nel 2013  oltre 600 e nel 2012 più di 500 !
Il giornalista Gianpaolo Visetti di la Repubblica ha calcolato che dal 2000 al 2012 potrebbero essere periti nel Mediterraneo 42.000 persone. E’ un’ecatombe! Altro che Mare Nostrum, è un Cimiterium Nostrum! L’opulenta Europa ne è responsabile. E’ in atto nel Mediterraneo un genocidio di profughi e migranti. La UE non vuole accogliere questi uomini e donne, senza dimenticare i bambini non accompagnati, che fuggono da guerre, da dittature, dalla miseria. L’ipocrisia dell’Europa si è manifestata platealmente quando ha deciso di sostituire Mare Nostrum (un’operazione messa in atto dal governo italiano e che ha salvato oltre 100.000 persone!) con TRITON, il cui scopo non è salvare vite umane, ma proteggere i confini di Shengen, tenere i ‘barbari’ fuori dalla Fortezza Europa. E ne abbiamo subito visto le nefaste conseguenze. Ora , dopo l’ennesima tragedia , la UE promette di triplicare i fondi per Triton (120 milioni di euro all’anno), ma  rimane  il problema :TRITON ha lo scopo di proteggere i confini dell’Europa, non di salvare vite in alto mare. Purtroppo la speranza di dare vita a una grande operazione di salvataggio come Mare Nostrum, ma in versione europea, resta così delusa. Inoltre il principio secondo cui il primo Paese che accoglie  i richiedenti asilo è anche quello che dovrà ospitarli, non viene messo in discussione. L’Italia si troverà così da sola ad affrontare l’emergenza che si profila per questa estate. Ma ancora più grave è la decisione di distruggere le imbarcazioni , che la Libia interpreterà come un atto di guerra. E questo dopo la guerra del 2011 che ha creato il caos libico di oggi. “Vergognoso colpire le imbarcazioni”, ha reagito giustamente padre G. Perego della Migrantes
http://www.lantidiplomatico.it/.

1 commento:

nicola centofanti ha detto...

Il problema dell'accoglimento è fondamentale per garantire la vita a chi fugge dalla guerra.
Il problema dell'accoglienza successiva non è meno importante perché il migrantes che arriva in Italia per il diritto internazionale ha diritto di restarci e di essere avviato alla cultura italiana e al lavoro in Italia.
Gli opuscoli informativi sono un atto di diffida al governo italiano proponendo azioni legali per la tutela dei diritti.
Ma se l'Italia attua politiche che levano il lavoro agli stessi italiani come potrà garantire il lavoro ai migrantes non inseriti nel tessuto sociale?

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