sabato 25 aprile 2015

Falso made in Italy. E' Truffa?

Troppo spesso, tra i banchi del supermercato, capita di acquistare prodotti che apparentemente sono italiani, ma le cui materie prime provengono dall’estero. Un fenomeno sempre più diffuso, che purtroppo trae in inganno il consumatore. 
Oltre la metà della spesa degli italiani è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria, che obbliga ad indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per quella suina o per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova ma non per i formaggi, per il miele ma non per il latte .
Il risultato è un flusso ininterrotto di prodotti agricoli, che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere e che servono a riempire barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come Made in Italy. 
Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro, che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle.
Se non sussiste obbligo legale di specificare la provenienza dei prodotti non è truffa,ma perché l'Italia non si impone alla CE per una regolamentazione che tuteli il prodotto italiano?
Forse ha ricevuto qualcosa d'altro in cambio?

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