sabato 31 gennaio 2015

Un uomo normale.

"Buongiorno sig, Editor vorrei proporre la pubblicazione di un romanzo."
Così esordiva Nicola fiducioso dell'accoglimento della sua idea.
Siccome oggi le persone normali non fanno notizia pubblicare il romanzo di una persona normale poteva essere una grande sorpresa editoriale . Avrebbe potuto vendere migliaia di copie.
L'Editor non fu affatto comprensivo.
"Lei è una persona famosa " gli rispose " ha una cerchia di amici , parenti sostenitori, è il punto di riferimento di interessi giornalistici, editoriali, artistici, insomma ha dei lettori potenziali che possano farci vendere non so che dico almeno 20.000 copie del suo romanzo, insomma è una che ha presa sui media, può apparire in televisione può fare delle comparsate radiofoniche per presentare il suo libro?"
" Mi scusi ma se l'Editor è lei perché chiede a me di comprarle le copie del mio libro? allora me lo pubblico io? "
"Mica è la stessa cosa se una casa editrice prestigiosa come la nostra si mette in catalogo il suo libro e lo presenta nelle sue librerie.
Noi veda investiamo dei soldi per stampare i suo libro e distribuirlo , se non abbiamo la convinzione che lei sia una persona rappresentativa nel suo ambiente o con forte presenza sui media la pubblicazione del suo libro è un rischio troppo forte economicamente per noi."
"Non vuole neppure leggere il manoscritto? non le interessa la mia storia i suoi contenuti?"
" No grazie diventi prima famoso e poi ne parliamo."
Nicola però voleva pubblicare  a tutti costi il suo libro voleva raccontare le sue storie. Voleva che i suoi personaggi vivessero sulla carta."
Scrivere per lui è stata una necessità per dare una casa sicura ai suoi personaggi per dare testimonianza di fatti che potevano essere distorti per dare la sua interpretazione della realtà che aveva vissuto.
Era una storia romanzata ma le esperienze vissute erano vere erano fatti che un uomo normale può vivere e dai quali deve uscire trovando le migliori soluzioni per lui.
Se nessuno voleva pubblicare la sua storia tanto meglio l'avrebbe pubblicata lui ricorrendo a quegli editori che se compri un certo numero di copie ti mettono in catalogo e se non trovava i soldi la poteva pubblicare sul blog la sua storia.
L'editor si stava infastidendo di questo che non aveva ancora capito che le storie di un uomo normale non interessano agli editori.
Non garantiscono gli utili! Questi scrittori in erba lasciassero ai veri professionisti la scrittura oppure si inventassero una storia diversa .
Un giallo, un romanzo di fantascienza ha un mercato.
Si riesce sempre a mettere insieme un congruo numero di copie da vendere agli appassionati del genere.
Oppure inventarsi una saga fantastica quella di uno stregone che vive in mezzo agli umani, sì ma questa la hanno già inventata bisogna lavorare di fantasia e provarci.
Bisogna impegnarsi a fondo scrivere tutti i giorni per ore ed ore credere in un progetto.
Una storia normale scritta magari nei ritagli di tempo del lavoro per raccontare persone normali, no questa è una pessima idea editoriale.
Una storia normale è un controsenso in una società di massa dove i comportamenti standard sono costruiti dalla moda e dalla pubblicità, oramai nel mondo d'oggi una storia normale non interessa più a nessuno.
  
  

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