giovedì 5 dicembre 2013

Pubblico impiego Aumenti contrattuali non soggetti a blocco

il Tribunale di Roma, con ordinanza del 27 novembre, ha rimesso alla Corte Costituzionale il quesito sulla legittimità del blocco della contrattazione nell’ambito del pubblico impiego, previsto inizialmente per il triennio 2010-13 e poi esteso all’intero 2014.
Il mancato adeguamento retributivo, conseguente allo  stop del meccanismo del rinnovo contrattuale, violerebbe  i principi sanciti all’art 36 della Costituzione, generando la violazione del principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione, come sostenuto dai sindacati Flp (Federazione lavoratori pubblici) e il Fialp (Federazione italiana lavoratori pubblici) nel ricorso da cui scaturisce l’ordinanza di rimessione.
L’ordinanza afferma: “In un regime normativo nel quale la retribuzione è determinata da accordi di categoria il rispetto del principio costituzionale della proporzionalità tra il lavoro svolto e la sua remunerazione è affidato proprio allo strumento del contratto collettivo: la inibizione prolungata della contrattazione solleva il legittimo dubbio di una conseguente violazione del principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione”.
Dove l’esigenza inderogabile di diminuzione della spesa derivasse dalla eccezionalità della situazione economica internazionale, ne discenderebbe la necessità di accollare tale onere sulla collettività considerata nel suo insieme e non solo di una parte dei cittadini ovvero pubblici dipendenti”.
Un giudice quando afferma che anche  le sue retribuzioni non devono essere oggetto di blocchi contrattuali non è in palese conflitto di interessi?
In tal modo viene legittimato il blocco delle assunzioni poiché nessuno più assumerà nel pubblico per non sforare i bilanci e la rovina di tutti i i piccoli contribuenti non legati come risorse economiche a pubbliche retribuzioni.
Il livello di tassazione indiretta e diretta aumenterà per le maggiori spese dovute ad incrementi contrattuali.
Inoltre la Repubblica tutela il lavoro!
Il fatto che non si fanno  più concorsi e non si assume più nessuno nella p.a. è incostituzionale?
Il silenzio della p.a. nelle assunzioni è incostituzionale?

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