giovedì 17 ottobre 2013

TRISE

La Legge di stabilità introduce una nuova tassa . La Trise,«si articola in due componenti: la prima a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti solidi urbani (Tari).
La componente rifiuti sarà dovuta anche dagli inquilini e i comuni, in base al principio «chi inquina paga» sancito da una direttiva europea, potranno anche commisurare la tariffa alle quantità e tipologie di rifiuti prodotti. Ossia far pagare di più le famiglie numerose o chi svolge attività che producono parecchi rifiuti, come la ristorazione. 

La seconda, a fronte dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni (Tasi)».  La Tasi sui servizi indivisibili, ad esempio illuminazione e strade, sarà dovuta dai proprietari e per una quota tra il 10 e il 30% anche dagli affittuari. 
La stampa ha accolto con calore la nuova tassa.
Un nuovo argomento per discutere nei convegni.
Un prodotto giornalistico eccezionale.
Chi ha un appartamento e magari l’inquilino che non paga si mette le mani nei capelli.
Gli avvocati si fregano le dita finalmente qualche sfratto in più.
I consulenti dei comuni sono entusiasti ci volevano nuovi programmi software.
I dirigenti sono soddisfatti potranno stipulare nuovi contratti, indire convegni e chiedere più personale per implementare il loro gruppo di lavoro.
I dipendenti comunali con più lavoro e stipendio bloccato straordinari ridotti mugugneranno.
Le società addette alla riscossione prevedono nuovi procedimenti di riscossione coatta da fare pagare attraverso le lucrose procedure esecutive.


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