La Legge di stabilità introduce una nuova tassa .
La Trise,«si articola in due componenti: la prima a copertura dei costi per la
gestione dei rifiuti solidi urbani (Tari).
La componente rifiuti sarà dovuta anche dagli
inquilini e i comuni, in base al principio «chi inquina paga» sancito da una
direttiva europea, potranno anche commisurare la tariffa alle quantità e
tipologie di rifiuti prodotti. Ossia far pagare di più le famiglie numerose o
chi svolge attività che producono parecchi rifiuti, come la ristorazione.
La seconda, a fronte dei costi relativi ai
servizi indivisibili dei Comuni (Tasi)». La Tasi sui servizi
indivisibili, ad esempio illuminazione e strade, sarà dovuta dai proprietari e
per una quota tra il 10 e il 30% anche dagli affittuari.
La stampa ha
accolto con calore la nuova tassa.
Un nuovo
argomento per discutere nei convegni.
Un prodotto
giornalistico eccezionale.
Chi ha un
appartamento e magari l’inquilino che non paga si mette le mani nei capelli.
Gli avvocati
si fregano le dita finalmente qualche sfratto in più.
I consulenti
dei comuni sono entusiasti ci volevano nuovi programmi software.
I dirigenti
sono soddisfatti potranno stipulare nuovi contratti, indire convegni e chiedere
più personale per implementare il loro gruppo di lavoro.
I dipendenti
comunali con più lavoro e stipendio bloccato straordinari ridotti mugugneranno.
Le società
addette alla riscossione prevedono nuovi procedimenti di riscossione coatta da
fare pagare attraverso le lucrose procedure esecutive.
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