martedì 10 settembre 2013

Altre storie. Giardinetti Reali.


Altre storie. Giardinetti Reali. 

I Giardini Reali corrono lungo il bacino di San Marco dalla fine del canal Grande alla Piazza S. Marco  Vi si accede dal molo varcando un imponente cancello in ferro battuto.

I Giardini Reali sono un luogo di tranquillità e bellezza paesaggistica anche grazie ai suoi vialetti coperti con pergole di piante rampicanti.

L’anello pedonale li circonda costituisce un rilassante passeggio per gli adulti ed una fantastica pista ciclabile per i bambini.

I terribili ghebi  tollerano le piccole biciclette. Alcune dotate di due ruote complementari per rafforzare l’equilibrio dei giovani ciclisti  sono addirittura date in affitto da un signore taciturno colla barba bianca che ha il suo bel da fare per fornire ai ciclisti in erba la bicicletta su loro misura.

Lui con passi misurati e con una gran calma in mezzo al vociare ininterrotto di quella allegra comitiva di bambinetti che non vedono l’ora di correre all’impazzata lungo l’anello.

Fanno lo slalom tra i pedoni che non hanno scelto di camminare nei vialetti interni più appartati che impongono angoli retti troppo difficili da prendere a tutta velocità.

Chi abita vicino e possiede una biciclettina se la porta da casa ma i più la noleggiano.

Per i bambini di Venezia andare in bici è un grande divertimento.

Come tutte le cose che è complicato fare  e che si desiderano a lungo durante la settimana la ricreazione di un giro in bici ai giardinetti è un piccolo grande avvenimento nella vita di un bambino della città lagunare.

I Giardinetti Reali on sono certo paragonabili ai Giardini del Castello.

Questi sono notevolmente più estesi sembra di essere in aperta campagna - che i bambini di Venezia non è che abbiano modo di vedere spesso- ma arrivare a Castello vuol dire fare una piccola gita.

Da Rialto col batteo ci vuole circa un’ora solo ad andare all’imbarcadero di Sant’Elena.

I Veneziani sono abbastanza pigri. E’ una passeggiata che comunque puoi fare qualche volta .

I bambini  hanno le loro abitudini  i loro amici che frequentano sempre negli stessi luoghi per cui magari preferiscono restarsene vicino a casa in qualche campo.

Magari a Campo S. Polo dove gli alberi sono pochi ma c’è una bella estensione di spazio che ti consente di vedere il sole  a tutto tondo e non a spicchi come quando sollevi gli occhi dal basso delle  strette  calli alla ricerca della tua esigua porzione di sole.

I Giardini Napoleonici si dividono in due porzioni di area verde: una è costituita dai Giardini pubblici, l’altra è assegnata alla Biennale ed è visitabile nel corso dell’esposizione.

Spiccano oltre cento specie arboree in mezzo a statue e monumenti dedicati a personaggi famosi.

Questa sì xe una bela passeggiata.” esclamo soddisfatto.

Sì qua ghe xe   el profumo de la  natura, de l’arte e de la storia.” conferma mia madre .

Corre, correre a perdifiato avanti e indietro sotto gli alberi calpestando il prato senza commettere nessuna infrazione . Non è come ai Giardinetti Reali dove il prato è poco e cintato e se solo ti azzardi ad entrare dentro spunta da dietro un cespuglio un ghebi che ti fa magari una contravvenzione

No alla Biennale non ci andiamo, non mi interessa ancora.

Mia madre non tenta nemmeno di portarmi anche perché non è molto interessata.

Le avanguardie non è che la interessano molto.

E’ una donna semplice che si stupisce solo davanti ai quadri devozionali dove oltre che gustare la bellezza dei dipinti può accendere una candela per ottenere una grazia per sé e la sua famiglia.

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