giovedì 11 luglio 2013

Altre storie. Bardoli.

Altre storie. Bardoli.
Quando ha visto uno dei ritratti del Bardoli ho pensato che dovevo fissare quell’attimo fuggente della giovinezza dei miei figli sulla tela.
“Vedi” mi dice “ i miei quadri hanno un effetto particolare se tu nel guardarli  ti sposti da destra verso sinistra o viceversa loro ti seguono.”
Era proprio vero gli occhi dei soggetti dei suoi  ritratti mi  seguivano ed invano spostandomi più velocemente riuscivo  a distogliere il loro sguardo che mi  inseguiva.
Molti artisti usano questa tecnica raffinata ma non me ne ero mai accorto non me lo aveva fatto notare neppure il mio professore dei storia dell’arte al liceo.
Il mitico Pozzo che ci aveva insegnato a commentare le foto del nostro libro di storia dell’arte come un critico d’arte poteva fare.
Ma effettivamente questo effetto le foto non lo possono avere per poterlo vedere bisogna andare al museo a vedere i quadri dal vero.
Neppure Collo che pure ci costringeva a visitare i musei ci ha insegnato questa raffinatezza neppure quando siamo stati a Mantova per la mostra del Mantegna ci ha spiegato che i quadri di taluni artisti  si ti sposti cambiano di prospettiva.
Fu così che fui affascinato subito dalla bravura dell’artista e commissionai i ritratti dei miei figli.
Non mi sbagliai di certo nella scelta dell’artista.
Bardoli capì subito i diversi caratteri dei soggetti.
La grinta della Nico , la riflessione di Paolo e la gentilezza dell’Isi appaiono all’occhio e soprattutto i loro sguardi ti seguono se ti sposti da destra verso sinistra e viceversa.


Nessun commento:

Posta un commento