venerdì 5 aprile 2013

L'affare . Il giornale


1.              Capitolo. Il giornale.


Il rafforzamento del Presidente alla gestione del Consorzio per portare avanti con più vigore la battaglia contro le mosche  merita di essere trattata nel migliore dei modi e lui sa come fare per presentare le notizie.
Il suo attivismo è merce preziosa per il giornale locale che è sempre a corto di novità da propinare ai suoi lettori.
La concorrenza per vendere qualche copia in più rispetto ai giornali nazionali è durissima: se non ci fosse Presidente a tenere viva l’attenzione, a stringere mani, a partecipare a convegni, a promettere il suo interessamento per risolvere i problemi della città cosa ci sarebbe da scrivere?
Quali foto si possono pubblicare se non quelle che ritraggono i protagonisti della cronaca locale che si intrattengono amabilmente con lui.
D’altronde le sue raccomandazioni hanno portato più di un suo seguace a fare parte della redazione.
E’ quanto basta per avere la sicurezza che la propria versione dei fatti sarà posta bene in evidenza senza che altri possano permettersi di avere la prima pagina, qualche nemico sarà opportunamente oscurato.
La entusiasmante vittoria del Presidente non viene però data come un sconfitta dell’Oppo-sizione.
Presidente ama vincere ma non stravincere perché non c’è nulla di più pericoloso del rancore dei perdenti che si vedono anche presi in giro per la loro sconfitta.
Quindi onore alle armi e grandi celebrazioni per il contributo prezioso dell’Opposizione.
L’importante è che ci sia una bella foto di Presidente in prima pagina e che il suo nome sia menzionato più volte in grassetto nell’articolo che lo riguarda.
Un particolare che lui ama molto; ci vuole veramente poco per accontentarlo.
Il cronista è poi un portento. Lui riesce a scrivere un articolo a quattro colonne senza farti capire come si sono svolti i fatti.
Tutti i consiglieri sembrano contenti di come si è svolta la conferma di Presidente. Non risultano esservi state tensioni.
Sembra quasi che l’Opposizione abbia voluto favorire la conferma per rendere più efficace la lotta contro le mosche.
Si sa solo che Presidente per spirito si servizio ha accolto questo riconferma sperando di potere essere utile ancora una volta alla sua città.
Il rapporto con la stampa è fondamentale per mantenere una posizione di potere.
Presidente lo sa bene.
Sa che bisogna essere presenti, ma non ossessivi; conosce l’arte di accogliere le osservazioni soprattutto quelle superficiali accettando di fare autocritica; è capace di fare finta di ridere anche quando l’orgoglio ferito di chi vuole essere solo osannato lo porta a tirare dei pugni sul tavolo.
D’altronde chi si lancia in critiche non provate - ed è bene difficile documentarle se tutto è blindato a dovere - rischia grosso soprattutto nel portafoglio perché le querele per diffamazione costano moltissimo.
La strategia colla stampa e ben collaudata.
Consiste soprattutto nell’assecondare la ricerca di notizie fornendo ogni sorta di informazione sugli spostamenti, sulle cene e sugli incontri di lavoro.
Presidente fornisce un numero così elevato di veline che mai nessuno può negargli il favore di qualche piccola omissione su cose che a lui risultano sgradite.



2.              Capitolo. Le commissioni.


I consiglieri gli hanno assicurato un sostegno sicuro a questa  battaglia che ha consentire la governabilità.
Presidente ha trovato subito il modo di consolidare la maggioranza del Consorzio con l’istituzione di cinque commissioni con le quali tutti i consiglieri di maggioranza sono accontentati.
Le commissioni sono costituite da cinque membri di cui tre alla maggioranza quindi il risultato finale è certo.
Presidente non è poi così sprovveduto nel non riconoscere anche ai consiglieri di minoranza i loro meriti purché non si mettano a contestare le sue decisioni.
Il consigliere di minoranza capace di fare un’opposizione moderata, che consenta di gestire gli affari dell’Organizzazione senza troppi problemi, può aspirare anche ad essere vice presidente di una commissione.
Le commissioni trattano gli argomenti più importanti per portare in consiglio delle proposte valide e tali da orientare le future iniziative dell’ente.
Se una commissione esamina e approva le iniziative del consiglio all’unanimità, la realiz-zazione del progetto è, infatti, certa al cento per cento
Se l’approvazione è contrastata dall’oppo-sizione compatta, le percentuali di approvazione si abbassano all’ottanta per cento perché Presidente è sostenuto da una maggioranza risicata ma compatta.
Solo l’infame tradimento di un consigliere dell’Organizzazione può impedire la regolare attività del Consorzio
L’abilità del presidente della Commissione è quella di giungere rapidamente a soluzioni condivise per ridurre i termini dei lavori del Consiglio ed evitare che la discussione prolunghi troppo i tempi di approvazione.
La scelta del presidente deve essere, quindi, rapportata all’importanza della Commissione.
Virgineo è preposto alla Commissione Informatizzazione.
Che ha un effetto limitato in quanto è rapportato all’attività interna dell’ente.
La Commissione Personale e Consulenze ha come presidente Consenso.
Chi meglio di lui può spingere per ottenere il massimo delle assunzioni possibili?
Chi può realizzare una atmosfera favorevole attorno al consorzio con un metodo esagerato di ricorso a consulenze?
L’attribuzione di consulenze è una delle attività più importanti perché serve a creare il consenso.
Tutti i membri dell’Organizzazione sono i probabili candidati, ma devono avere un particolare appoggio perché la fila dei clientes è lunga ed il percorso è ad ostacoli.
Mica si possono dare incarichi a tutti!
Quasi impossibile è l’attribuzione di consu-lenze ai membri dell’Opposizione soprattutto per quelli che ragionano esclusivamente con la propria testa.
Sono i soggetti più imprevedibili: non si sa mai se obbediscono alle consegne ricevute e possono arrivare a conclusioni non gradite.
La Commissione Concorsi è quella più delicata. Ai componenti sono richieste doti di grande mediazione per non scontentare nessuno nelle assunzioni.
Non bisogna eliminare tutti i concorrenti più preparati, ma neppure escludere quelli troppo segnalati.
Anzi bisogna privilegiare costoro ma con giudizio senza trascurare dosaggi e influenze.
La Commissione è attribuita a Sperandio.
Lui è il più vicino a Commendatore e ha nel bilancino del farmacista lo strumento di misura preferito.
La Commissione Appalti è affidata a Commen-datore.
Il più sicuro e fidato di tutti nel pilotare e dirigere ogni gara.
Il più preparato sotto il profilo giuridico.
Ogni gara importante deve avere fin dall’inizio il suo vincitore.
Preparare le condizioni per cui gli amici abbiamo un trattamento di favore per Commendatore è un gioco da ragazzi.
Conoscitore di tutti i cavilli è capace di invalidare più volte una gara di appalto per vizi formali che lui stesso ha contribuito a costruire.
Nel caso quasi impossibile che l’appalto sia vinto da una ditta non gradita risulta abbastanza facile denunciare la regolarità della gara da parte del concorrente escluso.
Dove si è visto mai che un concorrente gradito all’Organizzazione non debba riuscire nell’intento di risultare aggiudicatario della gara?
E’ un affronto personale a Presidente che in ogni caso potrebbe scostagli caro perché l’Orga-nizzazione non ammette questi errori.
I controlli si fanno stringenti e nulla è concesso fino a che il concorrente improvvido non si ritiri.
La Commissione più ricercata è quella degli Affari Generali.
La Commissione si occupa di tutto quello che viene in mente a Politicante che ne è il Presidente
Sono soprattutto i problemi più insignificanti che nelle mani dei commissari diventano i più importanti.
Le alchimie finanziarie, i viaggi di studio e le pubbliche relazioni sono le attività più amante dai consiglieri.
La cosa che piace di più a Politicante è trattare i derivati nella sua nuova veste di banchiere è diventato un esperto in poco tempo.
Propone di assicurarsi con questi nuovi prodotti contro il rischio di aumento del tasso sulle scoperture.
Rimane deluso quando scopre che il Consorzio ha un modesto bilancio in attivo.
“Ma come è possibile che non abbiamo un passivo! ma che ente siamo !” esclama incredulo.
Lui è costretto a ripiegare sull’altro compito della Commissione di selezionare i convegni dai temi più diversi purché si tengano in località alla moda lontane.
Cosa xe el progreso se non la posibilità de confrontarse co tuti.” Politicante è semplicemente ineffabile quando parla dell’attività della Commissione.
Alberghi da sogno, conventions da favola.
Tutto a spese del Consorzio e senza alcun impegno di dare un sia pur minimo apporto all’attività di quest’ultimo.
Politicante quando parla dei viaggi di studio non si stanca mai di evidenziare l’enorme sacrificio di rimanere una settimana in India a vedere come si combattono gli insetti nella Isola di Cylon o come si affrontano le mosche ai Caraibi.
I Caraibi gli sono piaciuti moltissimo, vuole a tutti i costi aprire una sede del Consorzio a Santo Domingo.
Viene a forza trattenuto da Commendatore che ritiene l’iniziativa poco opportuna e soggetta ad inevitabili critiche.
Tutta colpa dei soliti invidiosi che non capiscono che chi si occupa degli altri per spirito di servizio deve avere qualche momento di riposo ogni tanto!
I consiglieri tornano abbronzatissimi, ma informati su tutto, da quei viaggi preziosi per la loro formazione.
Su queste iniziative sono tutti d’accordo: sia i membri dell’Organizzazione sia quelli dell’Op-posizione. Tutti partecipano con lo stesso identico entusiasmo
Nonostante il dissenso del dott. Bianchi che è l’unico a non capire come si possa perdere del tempo ad andare ad inutili convegni, l’attività della commissione è sempre intensa.
L’attività che Presidente tiene soprattutto sotto controllo è quella della Commissione appalti ed in questo caso l’accordo è rispettato in pieno.
































3.              Capitolo. L’organizzazione.


Bisogna darse un’organizasion che tegna bota ala emergenza” tuona Presidente.
Bisogna dare subito un segnale di attivismo.
E’ necessario agire con tempestività, le decisioni devono essere prese subito dimostrare a tutti che è in grado di dare una risposta urgente ai problemi.
Ma xe robe complicate a volte no se pol decidere subito” azzarda il dott. Bianchi nei rari momenti in cui si trova a cospetto del grande capo.
L’urgenza, infatti, è la molla di tutti gli affari di Presidente.
L’urgenza ha la facoltà di accorciare ogni procedura.
Essa permette di trovare, magari in sanatoria, i finanziamenti e fa fare bella figura con gli elettori.
Presidente ghe xe e subito” questo è il suo motto.
E’ lo slogan vincente!
I sostenitori hanno bisogno di essere accontentati subito. Le assunzioni negli enti pubblici i finanziamenti per una politica di grandi opere pubbliche, spesso di nessuna utilità, sono le promesse più facili da mantenere.
L’urgenza è di per sé sola la giustificazione alla necessità di avere più collaboratori.
Basta ottenere più finanziamenti al Consorzio per mettere in campo un imponente piano di assunzioni.
Ad esempio è un’urgenza la informatizzazione di ogni attività del Consorzio.
Il nuovo corso inizia colla predisposizione di un piano faraonico approvato in un batti baleno per raddoppiare il personale.
Ma cosa serve l’informatisazion per combater le mosche?” chiede Naturista.
Si vede proprio che non ha capito nulla, è ancora ancorato alla stupida credenza che l’urgenza debba essere incardinata verso un bilancio normale di utilizzo delle risorse.
Per lui i bilanci devono essere rigidamente in pareggio e si devono finanziare solo le attività necessarie.
Non coglie la differenza che esiste tra un’impresa ed un ente pubblico. L’impresa deve fare utili, mentre l’ente pubblico deve dare lavoro.
Non è necessario che l’ente pubblico garantisca la realizzazione di opere o servizi; l’importante è che realizzi una grande politica di assunzioni.
Lui pensa sempre ai bilanci e alla necessità di avere sempre una copertura preventiva. Bisogna invece decidere tempestivamente poi qualche santo provvederà.
Per finanziare questa politica della piena occupazione si può e anzi si deve andare anche in rosso..
Il dott. Bianchi non capisce che dare lavoro è un’attività utile e soprattutto che il consenso si forma principalmente promettendo assunzioni.
A tutte le componenti del consiglio è stata garantita una quota per rispetto della par condicio e soprattutto per non creare già subito contrasti ad una gestione che deve filare il più possibile senza intoppi.
A tutti deve essere data la propria possibilità di fare bella figura nei confronti degli elettori coll’unico rispetto del principio della rappresentanza chi più conta numericamente deve potere assumere di più.
A garantire il rispetto di questo principio deve provvedere Sperandio, il presidente della Commissione concorsi, dopo che Consenso nella sua qualità di presidente della Commissione personale ha fissato il numero dei posti di lavoro.
Il ruolo di Consenso è delicatissimo perché sulla scorta delle segnalazioni ricevute deve procedere alle assunzioni, cercando di non superare i limiti previsti dal numero complessivo concordato e, soprattutto, non scontentando nessuno.
Il problema però non è così semplice perché i sostenitori non si accontentano di un posto qualsiasi.
No! Vogliono restare in un ufficio perché gli incarichi che comportano uscite non sono molto graditi. Poi con tutte quelle mosche in giro!!
No so miga matto! No go voia de andar a magnar mosche fora da l’uficio” ripetono incessantemente gli aspiranti ai posti messi a disposizione.
Ma cosa combina la Comision informatisazion? Cosa fa Virgineo?” le domande di Presidente esigono delle pronte risposte.
La riunione della commissione è tempestiva.
Il contributo di Commendatore è stato fondamentale.
E’ lui che ha suggerito a Virgineo un piano gigantesco pronto a dotare ogni ufficio di computer con il relativo personale che sia in grado di mettere in memoria ogni insetto e ogni suo spostamento!
E’ stato dato a tutti un lavoro qualificato, non un’occupazione qualsiasi.
Tutti sono contenti soprattutto chi è stato destinato all’ufficio stampa e pubbliche relazioni.
Quello è l’ufficio più ambito perché consente la massima libertà di movimento e richiede il minimo sforzo e poi ci sono le cene, gli incontri di lavoro in città e soprattutto fuori, con trasferte interessanti: per un incontro di lavoro si può stare fuori dall’ufficio il più possibile.
E’ un trionfo! Mai il Consorzio ha assunto così tante persone in una volta sola!
Mai tanti soldi sono arrivati in così poco tempo a sostenere i progetti dell’ente!
La nuova presidenza ha portato all’attenzione di tutti l’operato dell’ente.
I finanziamenti sono stati promessi, si tratta solo di aspettare che arrivino.
L’informatizzazione e la nuova struttura burocratica ha posto l’ente finalmente a passo con i tempi.
Sono diminuiti gli addetti al controllo esterno e quella minima attività di igiene che può contenere il moltiplicarsi delle mosche.



































4.              Capitolo. L’ufficio.


La vittoria ha reso Presidente più sicuro, più determinato.
Il successo lo galvanizza lo fa sentire invinci-bile sente che il suo ruolo nell’Organizzazione è destinato ad essere determinante: può osare in grande.
La prima riunione ha dato l’occasione per una richiesta di aggiornamenti dei compensi all’intero consiglio.
Per far le robe ben” ha esordito Presidente “bisogna pagar i professionisti dell’amini-strazion.
Il consiglio ha approvato.
Il dott. Rossi ha verbalizzato.
Pattona è riuscito a trasformare con i suoi preziosi consigli Presidente in  un professionista dell’amministrazione.
E’ riuscito a far fuori il vecchio consiglio convincendo tutti della bontà delle sue scelte confuse ed illogiche.
Tutti pendono dalle sue promesse che fanno dimenticare anche le peggiori alchimie.
Lui è veramente un professionista dell’ammi-nistrazione.
Bisogna promettere sempre.. poi si vedrà; se no ti prometi in politica ti se finio.” spiega Presidente al Dott. Rossi che acconsente allargando le braccia con un gesto di piena fiducia nel suo nume tutelare: “No se pol far altro Presidente.”
Si è concesso un ufficio nuovo in un palazzo in centro in affitto.
La vecchia sede era di proprietà dell’ente.
Ma siamo pazzi.
Su consiglio di Pattona la sede è stata conferita ad una società affidata  a Politicante che ha proceduto a metterla sul mercato ricavandoci una cospicua mediazione.
Il patrimonio dell’ente ha avuto un iniezione di denaro non molto ma tale da incidere almeno su di un paio di bilanci.
In compenso l’ente ha dovuto sostenere ulteriori spese per la nuova sede.
“Si poi c’è da pagare l’affitto, ma in  compenso non ci sono spese di gestione.” ribadisce Presidente ai soliti critici che non amano la novità di operazioni finanziarie innovative.
Un palazzo in centro con un gran portale ed un odoroso giardino che dà subito idea della potenza dei residenti in quella reggia.
L’arredamento è stato scelto personalmente da Presidente che ha preteso solo mobili Luigi XIV.
Il tavolo e la poltrona maestosa troneggia nel centro del suo ufficio.
Sedie in stile, sicuramente meno importanti, sono destinate agli altri ammessi alla sua presenza.
Non manca una specchiera dorata dove potersi ammirare e congratularsi con sé stesso per i risultati ottenuti
Chi abita qua” dice compiaciuto ai suoi collaboratori “pol prometar qualunque cosa che tuti ghe crede.”
C’è fin dal primo giorno di apertura una schiera di questuanti che affollano l’anticamera.
Tutte le categorie sociali, tutti i suoi concittadini dai più umili a i più potenti , anche i religiosi, fanno pazientemente la coda per essere ricevuti.
Non c’è richiesta di assunzione, di finanzi-amento agevolato o a fondo perduto o pratica di pensione che Presidente non ascolti e non annoti accuratamente nelle sue schede.
Le schede personali ti tutti i clientes  sono la sua forza.
Le aveva anche prima, ma solo ora lo schedario diventa sempre più voluminoso.
E’ il segreto dei capi della Organizzazione la schedatura degli iscritti e dei simpatizzanti.
Le schede sono come il portafoglio ordini di un'azienda: sono la promessa del futuro successo alle prossime iniziative politiche.
El consenso se ciapa cusì” spiega trionfale Presidente al dott. Rossi.
Più schede uno ha e più sono i voti che, all’occorrenza, si possono mettere sulla bilancia nelle trattative più importanti in seno all’Organiz-zazione per avere più potere nell’organigramma della politica.
Presidente le ripone accuratamente nell’arma-dio ottocento con quattro ante che mostrano una bella fiammata di noce.
E’ stato un lusso che si è concesso dopo avere affittato l’ufficio nuovo.
E’ il segno che è cambiato qualcosa sostan-zialmente nella sua vita.
Nessuno esce scontento dai suoi appuntamenti.
Lui sa ascoltare, sa promettere e soprattutto sa intervenire al momento opportuno.
Sa porsi con l’interlocutore sa parlagli convincerlo anche sulle promesse più impresentabili.
I suoi collegamenti con il centro funzionano sempre meglio.
La sua segreteria è perfetta come quella di un manager di una grande industria.
I suoi intereventi non costano nulla per le raccomandazioni normali.
E’ diventato il santo protettore dei poveri cristi.
Per le pratiche più importanti, invece, c’è un contributo del 5% dell’affare.
Se si vuole realizzare un intervento edilizio e vi è un ostacolo basta un contributo è il gioco è fatto, tutto si appiana, le difficoltà spariscono, le attese sono solo un ricordo.
Se si vuole ottenere un finanziamento basta corrispondere il 5% e subito arriva il contributo e non servono più garanzie, documentazioni integrative, noiose fideiussioni.
Le banche fanno a gara per aprirti delle linee di credito perché sanno che poi in una maniera o nell’altra Presidente si ricorda sei suoi amici.






































5.              Capitolo. Il grande intrigo.


La crescente ambizione di Presidente richiede la necessaria espansione del Consorzio.
L’ente non è più in grado di assorbire le richieste di assunzioni che i clientes tutti i giorni gli sottopongono.
Occorre inventare una maggiore richiesta di servizi pubblici per creare occupazione.
Ogni emergenza deve diventare occasione di impiego.
Naturalmente le attività da svolgere devono essere le più elementari e poco faticose per essere appetite dalla folla che tutti i giorni gravita nell’ufficio di Presidente.
L’economia reale che crea beni e servizi viene affiancata dall’economia dei servizi fittizi, retta sulle sovvenzioni.
Non è semplice creare un intrigo immaginario inesistente.
Innanzitutto occorre non avere alcuno scrupolo. Bisogna essere megalomani per credere che un impero possa reggersi su fondamenta di carta e sprovveduti per ritenersi dei manager nel creare strutture prive di un reale utilità che abbisognano di continue iniezioni di fondi.
Il compenso è il ringraziamento degli adulatori che per uno stipendio fisso venderebbero l’anima al diavolo.
Il gioco ha radici antiche e Presidente lo sa bene.
Al Popolo bisogna darghe panem et circenses”
Non erano gli stessi Romani che garantivano al popolino pane e giochi del circo, per ingraziarselo?
Lui ha solo aggiornato la formula dando al popolo dei suoi elettori la possibilità di campare senza ingegnarsi molto.
Bisogna essere incoscienti per pensare che il meccanismo possa reggere all’infinito.
Finché il gioco funziona c’è, però, il potere che dà la sensazione più inebriante.
Tutti ti considerano un essere speciale.
Tutti ti ossequiano e fanno a gara per mostrarsi disposti ad esaudire ogni tuo desiderio.
Se si vuol essere il nuovo amministratore vi è la necessità di trovare il meccanismo perfetto, la formula che consenta di gestire al meglio l’occupazione per lavori inesistenti.
Appesantire gli organici non è così semplice.
Le attività devono essere elementari e se c’è bisogno di tecnici specialisti nella disinfestazione si possono benissimo assumere addetti stampa e alle pubbliche relazioni o addetti alla pulizia delle aiuole
L’importante è riuscire a soddisfare le esigenze dei possibili elettori.
Non bisogna porsi troppi problemi ed in questo Presidente è un maestro.
La presidenza della Commissione informa-tizzazione attribuita a Virgineo è stata un vero colpo di genio.
Virgineo, infatti, crede in maniera esagerata alla informatizzazione: per lui non è uno strumento per rendere più semplice il lavoro ma è proprio una filosofia di vita secondo la quale la informatizzazione è la panacea di tutti i mali.
Chi meglio di lui che ci crede può essere il presidente della Commissione?
Chi può spingere in maniera esagerata lo sforzo di elaborare elettronicamente i dati in possesso del Consorzio?
Gli occhi di Politicante brillano di gioia quando Virgineo gli comunica che il suo piano di assunzioni per dotare il consorzio del più moderno e completo ufficio è passato all’unanimità.
Dalla Capitale è arrivato l’assenso al piano compresi i finanziamenti per le attrezzature necessarie.
La parola modernizzazione ha un effetto magico: nessuno si sente in diritto di combatterla.
Il piano e smisurato prevede postazioni di rilevamento e monitoraggi continui.
Il flusso di dati da gestire da parte del consorzio, per dare il maggior numero di informazioni, è enorme.
Nessuno si è posto la questione se in concreto il rilevamento consenta di combattere il flagello delle mosche perché i problemi non si possono risolvere tutti in un colpo solo!
“Intanto rileviamo, poi si vedrà. Se non funziona cambieremo il piano!” commenta Virgineo.
4 �?o i � ��( o di accollarsi quel lavoro in più di quello che gli era stato affidato.
L’incompetente forse voleva significare che in quell’ufficio era l’unico a lavorare, forse voleva mettere in cattiva luce i colleghi o peggio voleva eliminare il lavoro ed evitare di poter creare nuova occupazione?
E’ indubbio che solo creando un maggior num-ero di uffici si possono avere migliori servizi pub-blici; costituire più enti significa ottenere più posti per sistemare i boiardi e più potere all’Organizza-zione.
La maggiore spesa serve solo a creare un maggior giro di ricchezza a beneficio di tutti; per questo gli ambienti più influenti apprezzano il movimentismo di Presidente anche se devono pagare il prezzo di tenersi una schiera crescente di boiardi.
C’è sempre qualcuno di cretino da sistemare e allora avere dei contatti giusti con l’Organiz-zazione serve per trovargli un posto di tutto rispetto.
l’6 �@u i � ��( fabbricazione del prodotto naturale, non inqui-nante e perfettamente compatibile con la tutela dell’ambiente.
Finalmente si sono verificati tutti i presupposti per procedere ad una campagna d’appalto nelle condizioni più favorevoli.
La maggioranza è più salda.
Il rimedio non è stato contestato da nessuno.
Sotto il profilo finanziario, il budget è illimitato perché la soluzione tanto desiderata adesso è lì a portata di mano ed è noto che l’urgenza serve proprio per legittimare lo sforzo finanziario.
A Presidente non rimane che concordare con Pattona i dettagli dell’operazione; essa deve essere faraonica.
Per avere successo l’Organizzazione non deve risolvere i problemi con mezzi semplici con una spesa ridicola.
La soluzione sarebbe poco apprezzata.
Se il rimedio costa poco, se non c’è una mobilitazione spropositata di persone e mezzi vuol dire che il problema è di facile soluzione e tutti possono risolverlo con facilità.
Un dispiegamento di mezzi e di persone serve a dare il segno dell’impegno profuso.
Potere disporre di somme ingenti di denari serve a dare a tutti gli amici un segno tangibile di quello che la nuova coppia può realizzare per loro.
Tuto quelo che se deve far bisogna farlo spendendo de più; bisogna trovar el nostro tornaconto.”
Questo è il motto di Presidente e su questi principi sta creando la sua fortuna.
L’affare delle mosche deve ingigantirsi coinvolgendo tutto e tutti.
La stampa e la televisione devono parlarne fino alla nausea.
Le iniziative di Presidente devono essere sempre al centro delle notizie.
Il Consorzio può così trovare l’occasione per organizzare un’attività di informazione degli interventi da effettuare sul territorio e un’attività di consulenza per ottenere il meglio di quello che il mercato può offrire per risolvere il problema definitivamente.
Solo realizzando questo percorso completo in tutti i suoi pur minimi dettagli Presidente può avere il giusto riconoscimento del suo impegno.
Gli amici dell’Organizzazione possono trovare lavoro e successo personale.
Con l’attività di informazione e di consulenza Presidente sa di avere la possibilità di accon-tentare i consiglieri e i supporter più importanti.
L’attività principale che comporta la solu-zione del problema consente di realizzare l’affidamento dell’appalto per la realizzazione degli strumenti per combattere il fenomeno: le palette e il Moscfior.
Lui e Pattona possono in tal modo, tra il consenso generale, gestire la parte più interessante dell’operazione: l’appalto delle palette e della produzione e distribuzione del Moscfior.
ft:1.0� BDa g `p' 0�) :.0001pt;text-indent:12.75pt;line-height:normal'>I suoi proventi sono tutti documentati.
E’ vero, ingenti somme derivano da consulenze un po’ dubbie.
Effettivamente non si capisce perché siano stati dati così tanti denari per prestazioni di così poco conto.
Ogni prestazione, però, è stata regolarmente fatturata.
Come può un abile investigatore non accorgersi che è stato fatturato il fumo, il niente, che sono stati dati dei soldi veri per delle bufale?
Fare i controlli di sostanza è però difficile.
Ci vuole gente preparata che magari è stata ri-mossa tanto tempo prima perché non possa dare troppo fastidio.
E’ più facile controllare i timbri, che siano stati messi tutti i visti necessari che la fattura sia stata regolarmente annotata.
Verificare che si è fatturato il nulla è più complicato, seguire il percorso tortuoso del denaro è difficile e poi ci sono i cavilli procedurali.
La strada del giusto è irta di difficoltà è molto più facile realizzare degli imbrogli che provare che sono stati commessi.
Pattona non ha commesso il più piccolo errore formale, non ha trascurato nessun dettaglio ed è per questo che è lì a salutare gli altri che vanno verso il meritato castigo.
Lui forse che lo merita più di loro, è lì pronto a ricominciare il gioco.
Bisogna rifondar un novissimo Movimento per i diritti de tuti” dice Pattona.
Guarda gli ultimi seguaci rimasti fuori dalla bufera come per vedere se c'è qualcuno che possa rimpiazzare i suoi fidi oramai caduti sul campo.
Fa un sorriso di saluto a Giovanni.
So pronto.” gli risponde manifestando il suo impegno per ricominciare.
E’ necessario trovare una nuova faccia pulita che non sia stata minimamente toccata dall’av-ventura precedente.
Sta a lui plasmare questo nuovo adepto ad immagine di Presidente o di Commendatore.
C’è sempre qualcuno disposto a ricominciare il gioco dei potenti.
L'adrenalina che ti dà il potere, il sottile piacere di comandare, di comprare col denaro quello che vuoi è un sogno di onnipotenza che travolge e anima molti verso nuove avventure.
A chi ha poco e vuole avere di più non interessa il mezzo con cui può raggiungere una posizione al sole.















6.              Capitolo. Alla Capitale.


L’onda di piena arriva, ma poi passa.
Il fiume cattivo che tutto travolge e non trova nessun ostacolo in grado di fermarlo poi si quieta perde il suo vigor giustizialista originario. Viene ammansito dagli avvocati dai ricorsi dai gradi di giudizio.
Anche le più tremende calamità naturali alla fine finiscono e la vita riprende il suo corso fra le macerie.
L’importante è non esser lì ma in una altro posto a godersi il frutto del proprio lavoro.
L’operazione è talmente piaciuta a Pattona che Presidente dopo un breve periodo di domi-ciliari è stato rilasciato con tante scuse perché le prove non erano sufficienti per condannarlo e l’Appello ha confermato l’assoluzione per insufficienza di prove.
Lui, grazie alla sua esperienza ha trovato subito un nuovo posto di Presidente in un ente della Capitale  che si occupa di niente ma che garantisce un ottima indennità senza grandi preoccupazioni.
Da lì si possono seguire altri affari in tutta tranquillità.

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