martedì 9 ottobre 2012

Pubblico impiego. Concorso privato


La cosiddetta legge "parentopoli"  stabilisce che in Regione Lombardia i concorsi non debbano essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale . L’art.1, comma 7, L.R. n. 14 del 3 agosto 2009 modifica la  legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 (Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale)introducendo l’Art. 99bis che recita “ Il bando di selezione per l'accesso agli impieghi pubblici in Regione Lombardia, ivi compreso l'accesso alla dirigenza, è pubblicizzato esclusivamente nelle seguenti forme:
a) mediante pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia almeno trenta giorni prima dello svolgimento delle prove;
b) mediante diffusione dello stesso, ovvero di un avviso di selezione, sui siti istituzionali della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Lombardia.
Ci si può aspettare un comportamento di legittimità da questi super esperti!
Certo che rispetto alla privatizzazione del pubblico impiego che consente di assumere senza concorso siamo già in un caso di garanzia che ai posti di maggior prestigio ci vadano i migliori.
Ma se la nostra classe dirigente che deve custodire è necessariamente solidale con chi l’ha nominata che prospettive ci sono per il futuro!
Quella di un casta auto referente auto incensante auto appagata che pensa solo di ridurre gli altri a servi della gleba.
A cosa servono i rimedi giurisdizionali che hanno annullato il concorso per omessa pubblicazione in "Gazzetta Ufficiale", TAR della Lombardia (sent. 53 del 17/1/2008) confermata dal Consiglio di Stato (sent. 2077 del 1/4/2009) e definitivamente dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 14495 del 16.6.2010?
I dirigenti sono ancora lì.
Forse l’unico rimedio che spaventa è la querela .
Ma l’abuso d’ufficio è stato addomesticato richiedendo l’interesse proprio abolendo l’interesse privato in atti di ufficio.
Evidentemente la casta elimina le norme che possono darle fastidio.

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