sabato 2 giugno 2012

IL GREMBIULINO NERO. Indice


Dedicato a Gio, Nico,
Paolo ed Isi

Gradatim conscendimus ad astra



NICOLA CENTOFANTI








IL GREMBIULINO NERO










Un particolare ringraziamento a Silvana e Germano puristi veneti,
a Diana indispensabile ispiratrice e a Mirco instancabile
promotore.
INDICE
Presentazione.


























Presentazione

Tutti nella nostra vita incontriamo fortuitamente una serie di personaggi che ci accompagnano in questo viaggio e con i quali dobbiamo necessariamente rapportarci.
Alcuni ci sostengono, ci fanno sorridere, ci vogliono bene; altri ci ostacolano, ci creano dei problemi, ci vedono come il fumo negli occhi.
Essi fanno in ogni modo parte di noi, della nostra personale storia e non possiamo farne a meno.
Dobbiamo convivere con tutto questo prossimo e se possibile cercare di amarlo perché solo con un atteggiamento positivo è possibile vivere con serenità.
A tutti questi personaggi che ho incontrato è dedicato questo libro perché senza di loro la mia vita sarebbe stata più insulsa.
Di essi è stato cambiato per ragioni di privacy il nome ed è stata modificata la storia, non certo per rendere la mia vita più interessante per il lettore.
A me è andata bene così.
Questo racconto è stato scritto per ricordare emozioni, per rammentare tanti volti che affollano la mente solo se li vuoi recuperare e li cerchi nei pertugi della memoria, per riportare alla luce tante storie che ti sono state raccontate l’altro ieri e per non dimenticare le vicissitudini della tua gente, amori, invidie, amicizie e rancori.
Qualche volta ha dovuto forzare il pudore dei sentimenti mettendomi d’accordo con loro: sottacendo qualcosa o modificando una realtà per me difficile da raccontare.
Ho raccolto dalla zia Bice il testimone della memoria dato che dopo la sua morte sono io il pater familias per raccontare tante storie dove realtà e sogno si fondono e dove è difficile tracciare il confine che li separa.
Sono sempre stato affascinato dai grandi narratori siano essi scrittori, poeti, pittori o scultori.
Mi piace raccontare delle storie mescolando realtà e fantasia come Vittore Carpaccio nelle sue tele.
Forse con la pittura più che con la scrittura è possibile raccontare i particolari ed esprimere le sensazioni anche le più enigmatiche.
Il pennello coglie le sensazioni e descrive minutamente i dettagli di una scena con maggiore immediatezza dando poi allo spettatore la visione d’insieme.
Non sono né un maestro del pennello né della macchina da scrivere però provo a preservare dall’oblio i ricordi e a fare rivivere nella memoria tutte le persone che mi sono state care e che se ne sono andate.
Cremona 13 novembre 2010
L’Autore

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