martedì 13 marzo 2012

Piano degli insediamenti produttivi contemperamento degli interessi dei proprietari e della collettività che dal piano attende concreti benefici sociali ed economici.

Il piano degli insediamenti produttivi contemperamento degli interessi dei proprietari e della collettività che dal piano attende concreti benefici sociali ed economici.

Il piano degli insediamenti produttivi è un piano speciale di zona equiparabile al piano particolareggiato, in quanto entrambi gli strumenti attuano e specificano le prescrizioni del piano regolatore generale. Centofanti. N. Diritto urbanistico, 2007, 353..
Il p.i.p. persegue l'obiettivo di assicurare un ordinato sviluppo urbanistico della zona ove dovranno sorgere nuovi insediamenti produttivi o dovranno trovare sistemazione quelli già esistenti.
I piani speciali di zona, fra quali rientra anche il p.i.p., hanno pertanto, funzioni ed ripercussioni che travalicano la mera regolamentazione dell'uso del territorio, contenendo programmi di espropriazione di vaste aree per la realizzazione di un duplice interesse pubblico: economico, avendo la funzione di rilanciare l'attività produttiva e di creare nuove opportunità di lavoro offrendo alle imprese le aree occorrenti per i loro impianti, ad un prezzo politico.
Sotto tale profilo, quindi, il p.i.p. è uno strumento eccezionale attraverso il quale si realizza un trasferimento di ricchezza dai proprietari assoggettati ad espropriazione agli assegnatari dei lotti con il sacrificio del principio di eguaglianza, nonché del diritto di proprietà costituzionalmente tutelato.
Tuttavia, tale sacrificio potrà essere imposto soltanto in nome di un interesse generale, ex art. 42, comma 3, cost., la cui sussistenza dovrà formare oggetto di specifica istruttoria da parte del comune, che è tenuto a motivare in modo specifico l'adozione del p.i.p.
Se infatti l'art. 27, l. n. 865 del 1971, consente ai comuni di formare, previa autorizzazione regionale, un piano delle aree produttive vi è la necessità di un contemperamento di due opposti interessi.
Da un lato quello dei proprietari, in considerazione delle gravi conseguenze derivanti dell'esproprio generalizzato delle aree ricomprese nel piano; dall'altro quello della collettività, nel senso che lo strumento attuativo in questione dovrà apportare concreti benefici sociali ed economici.
La giurisprudenza ha sottolineato la necessità di un'adeguata istruttoria, attraverso indagini di mercato atte ad individuare una specifica domanda di realizzazione di attività imprenditoriali.
L’indagine deve condurre ad affermare la prevalenza di tali interessi su quelli dei proprietari espropriati, potrà allora affermarsi l'opportunità dello strumento nel senso della piena corrispondenza alla specifica funzione ad esso attribuita dalla legge.
Nel caso di specie i ricorrenti hanno denunziato l'omissione da parte del Comune di ogni opportuna ricerca in ordine alla effettiva domanda di attività produttive e di tipo industriale nella zona, nonché all'assenza di alcuna ponderazione circa l'adeguatezza del piano, comprendente un'area della superficie di 200.000 mq, ritenuta sproporzionata in relazione alle esigenze di un piccolo paese. T.A.R. Basilicata Potenza, sez. I, 7.7.2011, n. 390.

Nessun commento:

Posta un commento